Processo Eternit Bis

Processo Eternit Bis: riduzione di pena per Schmidheiny; associazioni soddisfatte

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Processo Eternit Bis: riduzione di pena per Schmidheiny; associazioni soddisfatte ultima modifica: 2025-04-17T21:52:28+02:00 da Redazione eHabitat.it
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Processo Eternit Bis: Schmidheiny condannato ma con una riduzione di pena; le associazioni dei familiari delle vittime e gli ambientalisti si dichiarano soddisfatti

Nonostante tutto, esprimiamo la soddisfazione per la sentenza: è stata riconosciuta la responsabilità per una ferita ancora aperta sul territorio di Casale Monferrato”, dichiara l’associazione ambientalista Legambiente che da sempre segue con attenzione la vicenda giudiziaria, a proposito della sentenza del processo Eternit Bis.

Processo Eternit bis, la condanna a 12 anni di Stephan Schmidheiny

Stephan Schmidheiny, magnate svizzero e unico imputato nel processo Eternit Bis, è stato condannato a 9 anni e 6 mesi di reclusione per omicidio colposo. Lo ha deciso oggi, giovedì 17 aprile, la Corte d’Assise d’Appello di Torino che lo ha assolto per 28 casi a cui se ne sono aggiunti 27 andati in prescrizione. Dei 147 casi del primo grado sono rimasti 92 morti per cui è stato condannato in Appello.

Legambiente esprime, nonostante tutto, soddisfazione per la sentenza della Corte D’assise di Torino – dichiarano Stefano Ciafani, Presidente di Legambiente Nazionale, Alice De Marco, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e Vittorio Giordano, Presidente del Circolo Legambiente Verdeblu di Casale MonferratoÈ stata riconosciuta la colpa, la corresponsabilità dell’imputato per le morti per mesotelioma, la corresponsabilità per una ferita ancora aperta sul territorio casalese. Ancora oggi si muore per mesotelioma legato all’esposizione all’amianto, a Casale ma non solo”.

A Casale Monferrato Legambiente ha organizzato lo scorso 27 novembre la prima tappa della campagna nazionale “Ecogiustizia subito – In nome del Popolo inquinato”, in collaborazione con Libera, Agesci, Acli, Azione Cattolica e Arci, con cui chiedeva azioni urgenti per le bonifiche dei SIN e SIR nazionali (per le quali è stato firmato un “Patto di Comunità” da Enti locali ed Associazioni del territorio) e che fosse rispettato il principio “chi inquina paga”.

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La sentenza va nella direzione auspicata – continuano Ciafani, De Marco e Giordano – pur nella limitatezza delle pene erogate: oltre alla condanna detentiva, infatti, sono stati riconosciuti al Comune di Casale M.to e 500.000 allo Stato Italiano”.

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Che la sentenza di oggi sia definitiva” dichiara Marco Caldiroli, presidente di Medicina Democratica parte civile nel processo Eternit bis, assieme ad AIEA, e aggiunge, “Faremo il possibile affinché non ci siano ulteriori sconti di pena o peggio si arrivi a prescrizioni. E’ importante sottolineare che la sentenza della Corte di Assiste d’Appello di Torino di oggi si conclude comunque con una condanna, per quanto ridotta da 12 a 9 anni, ma occorre rilevare che nel contempo vengono erose le ragioni delle parti civili e l’entità delle responsabilità e vi è il rischio che vi siano ulteriori riduzioni, per effetto delle prescrizioni, nel prossimo grado di giudizio, in Corte di Cassazione: Medicina Democratica contribuirà in ogni modo che ciò non avvenga. La difesa sostiene che il processo penale non è adeguato ad affrontare la questione dell’amianto, volendo ridurre il tutto a una questione di indennizzi individuali in sede civile, senza il riconoscimento delle responsabilità personali e delle imprese (Eternit). Non siamo assolutamente d’accordo soprattutto se vogliamo che tali tragedie non si ripetano più. Assurdo ancora continuare a negare che il mesotelioma e le altre malattie asbesto correlate di lavoratori, lavoratrici e popolazione nelle immediate vicinanze degli stabilimenti siano dovute a ragioni diverse dall’esposizione all’amianto, che era prodotto da Eternit e sparso per il territorio. Altrettanto evidente è la violazione delle normative sulla sicurezza e l’igiene del lavoro esistenti anche prima del formale riconoscimento della tossicità dell’amianto peraltro ben conosciuta da Eternit e da tutti coloro si sono succeduti nella direzione aziendale”.

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[Cover Image @eleonoraanello]

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