Il cicloturismo in Italia cresce: 89 milioni di presenze nel 2024 e un impatto economico di 9,8 miliardi. Il rapporto Viaggiare con la bici 2025 di Isnart-Legambiente evidenzia trend, sfide e opportunità per il settore.
Pedalare alla scoperta dell’Italia piace. Nel Belpaese, il cicloturismo in Italia continua a crescere, confermandosi un settore sempre più rilevante per l’economia turistica. Nel 2024, le presenze del settore hanno raggiunto quota 89 milioni, segnando un incremento del 54% rispetto al 2023. L’impatto economico generato ha sfiorato i 9,8 miliardi di euro, evidenziando il potenziale di questo segmento di viaggio sostenibile. I dati emergono dal rapporto Viaggiare con la bici 2025, giunto alla quinta edizione e realizzato da Isnart-Unioncamere per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio, in collaborazione con Legambiente. La presentazione è avvenuta nel corso del Forum del Cicloturismo alla Fiera del Cicloturismo di Bologna, organizzata da Bikenomist.
Il cicloturista tipo e le motivazioni per pedalare
L’analisi del rapporto traccia un identikit chiaro del cicloturista medio. Nel 47,7% dei casi questi ha un’età compresa tra i 30 e i 44 anni, mentre il 35,4% appartiene alla generazione X (45-60 anni). Il cicloturismo si conferma una scelta trasversale, capace di attrarre una fascia di pubblico con capacità di spesa medio-alta. Il 36,7% dei cicloturisti viaggia in coppia, mentre il 31,1% opta per l’esperienza in solitaria.
Internet svolge un ruolo determinante nell’organizzazione del viaggio: il 63,1% dei cicloturisti si affida al web per pianificare il proprio itinerario, con il 79,9% che si basa sulle informazioni trovate online, il 39,3% che consulta offerte specifiche e il 34,6% influenzato dai social media.
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Le principali motivazioni di viaggio includono la passione per lo sport, ma anche la possibilità di scoprire il patrimonio artistico e culturale (44,6%), la facilità di raggiungere le destinazioni (33,1%) e la ricerca di relax (30,7%).
Viaggiare con la bici 2025, impatto economico e sfide future
Secondo Loretta Credaro, Presidente di Isnart: “La crescita del cicloturismo nel nostro Paese è oramai costante e non dovrebbe più sorprendere. È un prodotto certamente scelto dagli appassionati, ma sempre più esperienza turistica trasversale in grado di attrarre un pubblico più ampio“. Un fenomeno con un interessante “effetto collaterale”, che contribuisce al ripopolamento di borghi e aree interne, riqualificando per il turista strutture dismesse e generando nuove opportunità economiche.
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Anche secondo Legambiente, il cicloturismo rappresenta un’opportunità straordinaria. “Abbiamo voluto dedicare una sezione del Rapporto al racconto di una serie di nuove iniziative imprenditoriali generate dal cicloturismo, che hanno portato buona economia nelle aree interne del Paese” ha commentato Sebastiano Venneri, responsabile Turismo Legambiente. “Dalla Liguria alla Sicilia, abbiamo scovato numerose realtà che hanno permesso a tanti giovani di restare, in alcuni casi di tornare, mettere su famiglia e impresa in contesti segnati dal declino demografico. Un bellissimo segnale di rinascita socioeconomica che vede nella bicicletta la protagonista assoluta“.
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Nonostante il forte sviluppo del settore, il rapporto evidenzia come la crescita sia dovuta principalmente all’iniziativa privata, piuttosto che a un’efficace strategia nazionale. A fronte di ciò, le priorità individuate per il futuro comprendono:
- Investimenti per la sicurezza dei cicloturisti, con interventi normativi e di sensibilizzazione;
- Potenziamento del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche;
- Definizione di una figura professionale di guida cicloturistica a livello nazionale.
Focus sulle ciclovie e opportunità di miglioramento
L’analisi della domanda cicloturistica lungo dieci ciclovie e ciclo-itinerari- monitorati in regioni come Lombardia, Liguria, Toscana e Puglia- ha evidenziato punti di forza e aree di miglioramento.
Tra gli aspetti più apprezzati dai cicloturisti emergono la qualità dell’enogastronomia e l’ospitalità della popolazione locale, con punteggi che raggiungono l’8 su 10.
Al contrario, l’efficienza dei trasporti locali e l’integrazione dell’offerta culturale per i cicloturisti risultano ancora da migliorare.
Un dato interessante riguarda l’aumento della componente femminile tra i cicloturisti. L’incremento è particolarmente visibile lungo la Ciclovia dei Castelli in Toscana (63%), la Ciclovia Arenzano-Varazze in Liguria (43%) e la Ciclovia dei Parchi in Calabria (41,4%).
L’indagine, condotta nell’autunno 2024 su un campione di oltre 5.000 turisti, ha reso possibile una fotografia dettagliata del settore, offrendo spunti per strategie di sviluppo future. L’obiettivo dichiarato è che l’Italia, con investimenti mirati e strategie ragionate, possa consolidarsi come punto di riferimento internazionale per il turismo su due ruote.
[Foto da Pexels]
