Monitoraggio della siccità dallo spazio

Monitoraggio della siccità dallo spazio grazie ai satelliti Copernicus

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Monitoraggio della siccità dallo spazio grazie ai satelliti Copernicus ultima modifica: 2025-04-16T00:20:39+02:00 da Marco Grilli
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Il monitoraggio della siccità in tutto il mondo, con i suoi impatti e rischi, trova un valido supporto nel programma spaziale dell’Ue con i satelliti Copernicus Sentinel

Il monitoraggio della siccità, un fenomeno che ogni anno colpisce fino a 55 milioni di persone in tutto il mondo (dati World Drought Atlas), è un aspetto sempre più importante per arginare questa calamità così costosa e pericolosa, capace di minacciare l’accesso all’acqua potabile, l’agricoltura, la fornitura di energia, il commercio e la navigazione.

Trovandoci di fronte ad un aspetto  molto complesso e dagli effetti di vasta portata, urgono delle strategie coordinate al fine di gestire  efficacemente i suoi impatti. Va in questa direzione l’ambizioso programma spaziale dell’Unione europea (Ue), che fornisce dati dettagliati ed accessibili non solo per monitorare questo pericolo naturale, ma anche per mitigarne gli effetti.

La siccità

Come dimostrato da un recente studio pubblicato su “Science”, le siccità stanno aumentando in frequenza e gravità in tutto il mondo a causa del riscaldamento globale. In particolare, gli eventi di siccità pluriennale persistente (MYD) rappresentano una minaccia crescente per la natura e gli esseri umani. La superficie terrestre globale interessata dalle megasiccità è infatti aumentata ad un ritmo di circa 50 chilometri quadrati all’anno dal 1980 al 2018, con le praterie temperate che hanno mostrato i maggiori cali del verde della vegetazione, mentre le foreste tropicali e boreali hanno evidenziato una maggior resistenza.

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La ricerca ha analizzato oltre 13.000 eventi siccitosi durati almeno due anni nel corso di quattro decenni. Le regioni più colpite sono risultate gli Stati Uniti occidentali, la Mongolia e soprattutto l’Australia Sud-orientale.

“Con la crescente diffusione di questi fenomeni, questo inventario globale della frequenza, gravità e tendenza delle megasiccità fornisce un punto di riferimento importante per facilitare una preparazione più efficace e collaborativa verso la mitigazione e l’adattamento a tali eventi estremi”, si legge nello studio.

Il monitoraggio 

Tornando al programma spaziale dell’Ue, Copernicus rivela che “i satelliti Copernicus Sentinel forniscono dati preziosi per tracciare la siccità utilizzando strumenti avanzati per catturare immagini ad alta risoluzione e dati spettrali di vegetazione, umidità del suolo e corpi idrici sulla superficie terrestre. Queste osservazioni sono fondamentali per monitorare indicatori chiave della siccità come la salute e l’estensione della vegetazione, l’umidità del suolo e le acque superficiali”.

Tra le missioni troviamo la Sentinel 1, che fa ricorso alla tecnologia radar per poter monitorare i corpi idrici nelle più varie condizioni, ad esempio di notte o sotto cieli nuvolosi. D’altro canto, i satelliti Sentinel 2 forniscono dati affidabili sui livelli delle acque, sfruttando la loro configurazione orbitale che permette di rivisitare la stessa posizione ogni cinque giorni all’equatore, o con una copertura più frequente a latitudini più elevate.

La missione Sentinel-2 è inoltre nota per l’utilizzo di uno strumento multispettrale (MSI), capace di raccogliere dettagliati sulla superficie terrestre tramite le sue 13 bande. La numero otto, ad esempio, opera nello spettro del vicino infrarosso e riesce a rilevare e ad analizzare la salute e la copertura della vegetazione, supportando la creazione di indici quali il Normalised Difference Vegetation Index (NDVI).

Copernicus non si limita però ad un lavoro di sola analisi, poiché mira pure a sensibilizzare l’opinione pubblica su questa tematica così cruciale e correlata ai cambiamenti climatici. Limitandoci ad un solo esempio citiamo l’efficace immagine del giorno, pubblicata quotidianamente dal 2020 per evidenziare i gravi impatti della siccità sia sulle comunità che sugli ecosistemi.

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Foto quanto mai eloquenti che non lasciano adito a dubbi e colpiscono l’immaginazione di chi le guarda. Quella riportata a corredo di questo articolo – pubblicata nell’aprile del 2024 sulla base delle rilevazioni del satellite Sentinel 2 sul bacino idrico di Cogotí (Cile) – è impietosa nell’illustrare la portata della devastante siccità in tale regione. Tutto ciò mettendo semplicemente a confronto due immagini con il livello delle acque rilevato nell’aprile 2024 e nello stesso mese dell’anno precedente, che mostrano chiaramente come un corpo idrico di notevole estensione si sia ridotto ad un semplice rigagnolo, con gravi danni per le attività agricole e minerarie di tale area.

“Le immagini Copernicus Sentinel rendono gli effetti della siccità più tangibili e sottolineano l’urgente necessità di sforzi globali per la gestione delle risorse idriche”, chiarisce Copernicus.

Gli impatti ed i rischi

Per la comprensione, il monitoraggio e la previsione delle siccità un ruolo fondamentale è svolto dal Copernicus Emergency Management Service (CEMS), che comprende due branche -l’European Drought Observatory (EDO) ed il Global Drought Observatory (GDO) – capaci di fornire dati, previsioni ed allerte precoci quasi in tempo reale.

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Al fine delle operazioni di monitoraggio è richiesta l’analisi del ciclo idrologico, che prende in considerazione anche le precipitazioni e l’umidità del suolo, oltre agli impatti della siccità sulle vegetazioni. “Gli Osservatori integrano osservazioni satellitari, modelli idrometeorologici e misurazioni in situ per fornire indicatori di siccità quali umidità del suolo, anomalie della vegetazione e siccità agricola, con l’indicatore combinato di siccità (CDI) come uno dei suoi prodotti più preziosi. A complemento di ciò, il nuovo European Drought Risk Atlas valuta le interazioni tra rischio di siccità, esposizione e vulnerabilità in vari settori come agricoltura, approvvigionamento idrico pubblico ed energia. Consente agli utenti di valutare i rischi di siccità previsti in diversi scenari di riscaldamento globale (1,5°C, 2°C e 3°C), fornendo informazioni essenziali per la pianificazione a lungo termine in più settori”, commenta Copernicus.

Vi sono inoltre altre due strumenti importanti per valutare gli impatti delle siccità. È ora disponibile al pubblico l’European Drought Impact Database (EDID), che contiene oltre 13.000 record georeferenziati di impatti della siccità in Europa dal 1970. Molto importanti risultano pure le analisi del Copernicus Climate Change Service (C3S), che forniscono un quadro chiaro sulle influenze degli eventi estremi sulle comunità globali. “C3S fornisce dati climatici di alta qualità, monitorando le tendenze climatiche a lungo termine utilizzando variabili chiave come temperatura e precipitazioni. Queste informazioni possono essere utilizzate dai decisori politici per prendere decisioni informate per ridurre l’impatto di condizioni climatiche anomale ed estreme su comunità ed ecosistemi”, precisa Copernicus.

Il World Drought Atlas ed i dati di Galileo

Alla scorsa COP16 di Riyadh è stato lanciato il World Drought Atlas, una pubblicazione realizzata dal Centro comune di ricerca della Commissione europea e della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD), che presenta una panoramica dei rischi attuali ed emergenti correlati alla siccità.

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Oltre a sottolineare gli effetti della siccità su economie, comunità ed ecosistemi, questo Atlante evidenzia la necessità di un’urgente azione coordinata per affrontare questa temibile minaccia globale. “Il World Drought Atlas fornisce spunti pratici e linee guida attuabili per i decisori politici per costruire la resilienza alla siccità. Promuove un passaggio verso strategie proattive e lungimiranti, evidenziando la necessità di colmare le lacune di conoscenza, migliorare le previsioni sulla siccità e rafforzare i sistemi di allerta precoce”, precisa Copernicus.

Infine, anche i dati di navigazione satellitare possono avere un ruolo importante per il monitoraggio della siccità.  Galileo, ovvero il sistema globale di navigazione satellitare (GNSS) dell’Ue, adotta ad esempio alcune tecniche – tra cui la riflettometria GNSS-R che effettua il telerilevamento utilizzando segnali GNSS per analizzare la superficie terrestre – che possono essere utili ai ricercatori per realizzare mappe capaci di fornire informazioni sulla superficie riflettente, come la rugosità della superficie, il contenuto di umidità e altro ancora. Questi dati potrebbero essere forniti ad esempio ai gestori del territorio ed agli agricoltori, al fine di aiutarli a prendere decisioni consapevoli riguardanti l’utilizzo dell’acqua e la gestione delle risorse sui terreni.

“La siccità rappresenta una minaccia significativa per le comunità, gli ecosistemi e le economie di tutto il mondo. Il programma spaziale dell’UE sta contribuendo ad affrontare questa sfida fornendo dati e servizi inestimabili per il monitoraggio e la comprensione della siccità. Copernicus fornisce i dati necessari per tracciare i cambiamenti nella disponibilità di acqua, nell’umidità del suolo e nella salute della vegetazione, mentre l’uso innovativo dei dati GNSS di Galileo offre nuove opportunità per migliorare le valutazioni della siccità. Insieme, queste capacità supportano un processo decisionale informato e aiutano a costruire la resilienza contro una delle sfide ambientali più urgenti del nostro tempo”, commenta Copernicus.

[Credits: Unione europea, copernicus.eu]

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Laureato in Lettere moderne, giornalista pubblicista e ricercatore in storia contemporanea, è consigliere dell’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea. Nei suoi studi si è occupato di Resistenza, stragi nazifasciste e fascismi locali, tra le sue pubblicazioni il volume “Per noi il tempo s’è fermato all’alba. Storia dei martiri d’Istia”. Da sempre appassionato di tematiche ambientali, ha collaborato con varie testate online che trattano tali aspetti. Vegetariano, ama gli animali e la natura, si sposta rigorosamente in mountain bike, tra i suoi hobby la corsa (e lo sport in generale), il cinema, la lettura, andar per mostre e la musica rock.

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