Si apre con una preghiera alla Pachamama- la Madre Terra- la COP16 a Cali, Colombia. Compito principale della 16ma conferenza delle parti sulla biodiversità è destinare investimenti significativi per concretizzare gli impegni assunti nel 2022 durante la COP15, con l’accordo Kunming-Montreal.
Inaugurata a Cali, in Colombia, la Cop16, 16esima conferenza della parti della Convention on biological diversity- Conferenza della Convenzione Onu sulla Diversità Biologica (CBD). Qui, fino al 1° novembre, oltre 21.000 delegati tra esperti, scienziati, rappresentanti dei governi, attivisti ambientali, gruppi indigeni si confronteranno per affrontare le maggiori sfide legate alla protezione della biodiversità.
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Si tratta della prima conferenza ONU sulla biodiversità dopo l’adozione del quadro globale di Kunming-Montreal alla Cop15 del dicembre 2022 in Canada. Ora, senza ulteriori indugi, è il momento dell’attuazione.
Ad aprire i lavori è stata la ministra dell’Ambiente colombiana, Susana Muhamad, che ha assunto la presidenza della Conferenza. La prima sessione plenaria è stata aperta da una preghiera alla Pachamama, la Madre Terra, pronunciata dai membri di uno dei 115 popoli indigeni del Paese.
“Noi siamo natura”, ha dichiarato la ministra, “ed è da questo senso profondo, quasi spirituale, di umanità che possiamo creare questo obiettivo comune, che dovrebbe essere importante quanto, se non più, della transizione energetica e della decarbonizzazione […]. Il pianeta non ha tempo da perdere. Cali 2024 potrebbe essere una luce in un mondo molto buio’” ha concluso, spronando i delegati dei 196 Paesi membri della CBD.
COP16, obiettivi e speranze
La Conferenza di Cali è il primo incontro della comunità internazionale dopo l’adozione di linee guida senza precedenti per la salvaguardia delle risorse naturali a livello globale. Tuttavia, l’attuazione dell’accordo Kunming-Montreal procede a rilento. I 196 paesi firmatari del documento, infatti, si erano impegnati a presentare una “strategia nazionale per la biodiversità” entro la Cop16, per mostrare al mondo il loro impegno a:
- proteggere il 30 per cento della terra e del mare;
- ripristinare il 30 per cento degli ecosistemi degradati;
- dimezzare l’uso di pesticidi e il tasso d’introduzione di specie aliene invasive;
- investire duecento miliardi di dollari all’anno per l’ambiente.
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Purtroppo, a due anni di distanza, la maggior parte di questi obiettivi devono ancora essere adottati. A Cali, l’obiettivo sarà quello di concretizzare l’impegno, stabilendo la strategia generale in vista della Cop sul clima, in programma tra tre settimane in Azerbaigian.
In particolare, tema primario alla COP16 sarà quello di individuare le risorse finanziarie necessarie allo scopo. Ulteriori terreni di confronto saranno costituiti dai meccanismi di monitoraggio e rendicontazione dei progressi degli obiettivi di biodiversità, nonché l’accesso alle risorse genetiche e le questioni etiche legate a un’equa distribuzione dei potenziali benefici.
In questo quadro globale, le sessioni plenarie riguarderanno i temi generali della conferenza. Ai gruppi di lavoro, invece, saranno affidati approfondimenti specifici come il finanziamento della biodiversità, il monitoraggio dei progressi e la gestione delle minacce alla biodiversità. Gli eventi collaterali, infine, forniranno una piattaforma per mostrare approcci innovativi alla conservazione della biodiversità e condividere le pratiche virtuose.
Il discorso del Segretario generale Guterres
Nel suo discorso alla cerimonia di inaugurazione della COP16, il segretario generale dell’Onu, António Guterres ha esortato le delegazioni dei circa 190 Paesi a “fare pace con la natura”, come sostiene il claim ufficiale della conferenza.
Guterres ha ricordato che il framework Kunming-Montreal si basa su una chiara verità: affinché l’umanità sopravviva, la natura deve prosperare.
“Ma non siamo sulla buona strada” ha ammonito. Il vostro compito in questa COP è di trasformare le parole in azioni. Questo significa che i Paesi devono presentare piani chiari che allineino le azioni nazionali con tutti gli obiettivi del framework. Questo significa anche concordare un framework di monitoraggio e trasparenza rafforzato e significa onorare le promesse sulla finanza e accelerare il supporto ai Paesi in via di sviluppo. Le delegazioni devono lasciare a Cali investimenti significativi nel GBF, nei fondi correlati e nell’impegno a mobilitare altre fonti di finanziamento pubblico e privato per raggiungere appieno i suoi obiettivi. E coloro che traggono profitto dalla natura devono contribuire alla sua protezione e al suo ripristino”.
Il punto di vista di Greenpeace e WWF
Alla vigilia dell’inaugurazione, non sono mancati gli auspici delle maggiori organizzazioni ambientaliste, tra cui Greenpeace.
“Stiamo per scoprire quanto i governi del mondo siano realmente intenzionati a fermare la drammatica perdita di biodiversità sul nostro pianeta. È il momento di mostrare le proprie carte: vedremo chi agirà concretamente e chi ostacolerà i progressi necessari. La Cop16 è un momento decisivo” ha commentato An Lambrechts, responsabile della delegazione di Greenpeace alla Conferenza. “[…] Non possiamo permetterci ulteriori ritardi”.
Commentando l’avvio dell’evento, Dante Caserta, responsabile Affari Legali e Istituzionali di WWF Italia, ha offerto invece un focus sullo stato dell’arte della tutela della biodiversità nel Belpaese e in Europa.
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“Alla COP16 di Cali il mondo tornerà finalmente a parlare di natura e di tutela della biodiversità. Confidiamo che questo importante appuntamento possa mobilitare governi, imprese e persone verso una maggiore consapevolezza della centralità che l’ambiente ha nelle nostre vite. Troppe sono le esitazioni e i passi indietro, in Italia e in Europa, sulla tutela della biodiversità, mettendo in seria discussione il raggiungimento dell’obiettivo globale di fermare e invertire il declino di biodiversità entro il 2030”.
[Foto @cop16colombia.com]
