Tofu, l’alimento naturale e vegano della tradizione cinese ricco di proteine. Come cucinarlo per ottenere pietanze saporite e cruelty-free.
Per quanto si tenda a pensare che il tofu sia una alternativa meno saporita della carne consumata solo da persone che scelgono di non mangiarla, è in realtà un alimento conosciuto da secoli in paesi del Sud Est asiatico quali Cina, Giappone e Corea del Sud e compare in piatti dove è richiesta anche la carne.
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Il tofu non è altro che latte di soia cagliato e pressato in blocchi di forma parallelepidica. Questi variano in consistenza e possono essere silken (letteralmente vellutato, ovvero molto liscio e senza buchi), morbido, firm (ovvero sodo), extra firm o super firm.
In Italia quello che si trova nei supermercati è spesso quello firm e il costo può variare dai 7,40 ai 13 € al kilogrammo. Si compra solitamente in confezioni che contengono 2 blocchi da 125 grammi l’uno e sono avvolti in una plastica insieme a un liquido di produzione che ne permette la conservazione a lungo termine.
Per quanto riguarda i valori nutrizionali, generalmente parlando, 100 grammi contengono 16 grammi di proteine. Inoltre, questo ha anche una bassa quantità di grassi rendendolo un alimento poco calorico.
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Sembrerebbe un alimento perfetto per veganə/vegetarianə e non se non fosse per un grande problema: il tofu, crudo e senza condimenti, non presenta nessun gusto particolare. Il trucco sta quindi nel saperlo preparare. Una distinzione non presente in Asia ma molto presente in Italia è la distinzione tra quello “al naturale” e quello affumicato. Quest’ultimo, seppur di sicuro più saporito (ha quel tipico sapore che ha per esempio la scamorza affumicata) è più costoso. È quindi più raccomandato, per motivi economici ma anche per la semplicità della preparazione di questo alimento comprarlo al naturale e condirlo/cucinarlo da sè.
Preparazione
Parlando di preparazione del tofu è bene tenere a mente 3 semplici regole:
1. Pressatura: prima di cuocere il tofu in padella, forno o pentola è bene rimuovere l’acqua in eccesso rimuovendo il blocco di tofu dalla sua confezione, scolandole il liquido e avvolgendolo in un canovaccio pulito. Mettere un peso sopra il tutto e lasciare asciugare per minimo 10 minuti, questo farà sì che il tofu possa assorbire i condimenti (una volta liberatosi dell’acqua).
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2. Insaporimento: dal momento che, come detto in precedenza, il tofu ha un sapore un po’ insipido, consiglio di farlo marinare in una qualche salsa per fargliene assorbire i gusti. Dopo aver pressato il tofu e messo a marinare lo si potrà semplicemente cuocere con il resto della salsa.
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3. Cottura: che si abbia fatto marinare il tofu o meno va comunque cotto. Padella, pentola o forno vanno tutti bene basta mettere della carta da forno sulla teglia in caso di cottura in forno e un po’ di olio in caso di cottura sui fornelli. Quando il tofu è cotto il suo colore varia da un beige pallido a uno più scuro.
Consiglio: per rendere il tofu un po’ più croccante, qualora lo si cuocesse in padella, basterà aggiungere un po’ di farina di mais o tapioca ai pezzettini di tofu prima di cuocerli, mischiare bene e il gioco è fatto.
È bene ribadire che, grazie alla natura poco saporita del tofu, lo si può trasformare in ciò che si vuole, ma se si tengono a mente i 3 consigli sopracitati è garantito che non si sprecherà un blocco di tofu.
Buon appetito!
