Realtà sostenibili e nobili gesti a tutela dell’ecosistema montano. Sono 19 le bandiere verdi assegnate da Legambiente nel 2023

Associazioni locali, sindaci di piccoli comuni montani, enti culturali e di ricerca. Storie che ci parlano di piccoli ma nobili gesti in grado di rendere migliore il nostro Paese. Anche quest’anno Legambiente ha deciso di premiare con le bandiere verdi 2023 le 19 realtà alpine più sostenibili: 19 realtà, si legge sul report de La Carovana delle Alpi, la campagna d’informazione che racconta il territorio alpino, capaci di operare senza deturpare l’ambiente, anzi migliorandolo.
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I vincitori delle bandiere verdi 2023
Come per la passata edizione, il Piemonte svetta nella classifica delle regioni con ben 5 bandiere verdi. Seguono il Friuli Venezia Giulia con 4, il Veneto con 3, la Lombardia e la Valle d’Aosta con 2 e infine l’Alto Adige, il Trentino e la Liguria, tutte rispettivamente con 1 bandiera.
Tra i comuni insigniti delle bandiere verdi 2023 c’è quello di Balme, nel torinese, “per la scelta di basare le prospettive future sulla natura preservata e sul paesaggio tradizionale“. Il comune di Enago in provincia di Vicenza, invece, è stato premiato grazie al tempestivo ripristino forestale messo in atto dopo il passaggio della tempesta Vaia, che nell’inverno del 2018 ha duramente colpito il Triveneto causando morti e danni per oltre 2 miliardi di euro.
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Due bandiere verdi anche nel cuneese, in Piemonte. Al comune di Caraglio, dichiara Legambiente, viene riconosciuto l’impatto innovativo del progetto “Acqua Viva“, che ha permesso di recuperare un’area degradata trasformando un ex polveriera militare in bioparco. Premiato infine il comune di Valdieri, “per la determinazione dell’amministrazione comunale che ha affrontato alcune tematiche ambientali aperte da tempo, come la questione degli usi civici del vallone del Valasco situato nel proprio territorio“.
Operatori locali e associazioni: esempi di virtuosismo ambientale
In totale sono 5 gli operatori locali riconosciuti meritevoli della bandiera verde. Si tratta dei gestori dei rifugi della Devia in Liguria, la Cooperativa LASSÙ del Comelico Superiore, l’impresa sociale Dolomiti Hub, queste ultime due situate entrambe nel bellunese. E ancora l’azienda agricola Malga Riondera di Ala, sulle Prealpi trentine, e la famiglia di Ivan Provenzale, premiata della bandiera verde 2023 per aver scelto di trasferirsi in un borgo disabitato della Val Tramontana (PN).
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Tra i molti enti che operano in montagna, 9 si sono distinti per la loro mirabile tutela dell’ambiente. Le associazioni locali e le pro loco premiate in questa edizione sono l’Associazione per l’Ecomuseo Valle Elvo e Serra Sordevolo (BI), il Comitato per l’ampliamento del Parco del Mont Avic di Fénis (AO), l’Associazione Aosta Iacta Est, le associazioni lombarde Castancoltori Lario Orientale e Gruppo Sentieri Amici della Storia di Val Brembilla, le Associazioni e gli enti promotori dell’Iniziativa Baumgart frutteti tradizionali di Bolzano, il Centro internazionale per lo studio dei fiumi alpini Alpstream a Ostana (CN), l’Associazione Podén di Udine e, sempre in provincia di Udine, la Pro Loco di Preone.
Infine, ultima ma non meno importante, tra le bandiere verdi 2023 spicca quella speciale assegnata alla memoria di Remo Cacitti, storico e filantropo mancato lo scorso 3 marzo, noto per il contributo decisivo nella ricostruzione del centro storico di Venzone (UD) e del suo duomo trecentesco.
[Foto di Eleonora Anello]
