Oggi 13 ottobre è la Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri, riflettori puntati sui Paesi in via di sviluppo
Nel 1989, l’UNESCO ha indetto per la prima volta la Giornata Internazionale per la Riduzione dei Disastri dopo un appello dall’Assemblea Generale al fine di dedicare un giorno alla promozione di una cultura globale sulla consapevolezza dei rischi legati ai disastri. La Giornata, celebrata ogni 13 ottobre in tutto il mondo, vuole riconoscere il modo in cui gli individui e le comunità di tutto il globo stanno riducendo la loro esposizione alle catastrofi.
L’edizione di quest’anno, celebrata oggi, si concentra sul tema “Cooperazione internazionale per i Paesi in via di sviluppo per ridurre il rischio e le perdite dei disastri”. Infatti, i disastri hanno un impatto sproporzionato sui paesi a basso e medio reddito, in particolare in termini di mortalità, numero di feriti, sfollati e perdite economiche. Secondo l’UNESCO, “non si può sradicare la povertà e la fame se non si aumentano gli investimenti nella riduzione del rischio di catastrofi”.
Tutto ciò accade in un contesto in cui i cambiamenti climatici stanno facendo la loro parte e i disastri ambientali sono in aumento. Effettivamente, senza un’azione reale sul clima nel prossimo decennio, gli eventi meteorologici estremi saranno travolgenti, in particolare nei Paesi in via di sviluppo.
Ecco il conto dei disastri naturali del 2017: perdite per 330 miliardi di dollari
Gli obiettivi Sendai Seven
La cooperazione internazionale per i Paesi in via di sviluppo è il sesto degli obiettivi Sendai Seven, la campagna lanciata dalle Nazioni Unite nel 2016 per ridurre le perdite di catastrofi, migliorare la gestione del rischio e salvare vite umane.
La campagna Sendai Seven (2016-2022) è un’iniziativa per incoraggiare l’attuazione del Sendai Framework for Disaster Risk Reduction (2015-2030). Adottata dagli Stati membri delle Nazioni Unite nel 2015 nella città del nord del Giappone da cui prende il nome, essa si compone di sette obiettivi e quattro priorità di azione da raggiungere in sette anni, che mirano alla riduzione sostanziale del rischio di catastrofi.
Disuguaglianza climatica, la crisi ambientale ha inasprito le disparità
In particolare, i Sendai Seven raccolgono quattro fattori da ridurre: la mortalità globale, il numero di persone colpite, la perdita economica in relazione al PIL e i danni alle infrastrutture critiche e l’interruzione dei servizi; e tre da aumentare: il numero di paesi con strategie DDR (disarmament, demobilization and reintegration) nazionali e locali, la cooperazione internazionale con i Paesi in via di sviluppo e la disponibilità e l’accesso a sistemi di allerta precoce e informazioni DDR.
La necessità urgente di agire nei Paesi in via di sviluppo richiede una cooperazione internazionale, ad esempio attraverso l’Aiuto Ufficiale allo Sviluppo (APS), ma anche a livello locale. Infatti, il Sendai Framework è incentrato sulle persone e orientato all’azione su piccola e grande scala. I disastri hanno un impatto negativo sugli investimenti nello sviluppo sostenibile e sui loro risultati, in modo che ridurli sia un passo decisivo verso la creazione di un futuro più equo, green e giusto.
