Wagina, gli abitanti della piccola isola fermano una grande compagnia petrolifera, la Solomon Bauxite Limited che progettava una miniera a cielo aperto
Vittoria per gli abitanti di Wagina, nelle Isole Salomone, arcipelago situato nell’Oceano Pacifico meridionale. La piccola comunità ha bloccato in tribunale il progetto di una grande compagnia petrolifera.
La Solomon Bauxite Limited arrivò a Wagina quasi dieci anni fa con l’obiettivo di estrarre bauxite nel 60% dell’isola.
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La bauxite è un minerale chiave per la produzione di alluminio, che viene utilizzato nella costruzione e produzione di automobili, aerei ed elettronica di consumo.
I residenti di Wagina sono originari di Kiribati e sono stati costretti a trasferirsi più volte nel corso della storia. Negli anni ’30, infatti, si spostarono a causa della carenza di terra e nei primi anni ’60 vennero fatti trasferire dall’amministrazione coloniale britannica.
È comprensibile, dunque, che questi isolani abbiano lottato duramente per il proprio territorio.
Oggi, gli abitanti di Wagina sono i più grandi esportatori di alghe del Pacifico.
La battaglia legale
Nel 2013, Solomon Bauxite Limited ha ottenuto un permesso per una miniera a cielo aperto su Wagina. I piani, disponibili al pubblico, mostrano che la miniera avrebbe interessato 48kmq, ovvero il 60% dell’isola, e avrebbe richiesto la rimozione di 2000 ettari di foresta vergine.
Era prevista, inoltre, la costruzione di un aeroporto (l’isola è accessibile solo in barca) e di nuove strade per lo spostamento di circa 150 camion di bauxite ogni giorno per 20 anni.
La battaglia legale è durata quattro anni e, nel 2018, è stata stabilita una sospensione dell’attività mineraria affinché il caso venisse nuovamente esaminato.
Nel marzo del 2019, la vittoria degli isolani si è rafforzata.
Nella sua prima sentenza, il comitato consultivo ambientale delle Isole Salomone ha revocato la licenza mineraria, spiegando che gli abitanti non erano stati adeguatamente consultati. Inoltre, la dichiarazione di impatto ambientale della società era “non scientifica e inappropriata”, dunque legalmente non valida. Infatti, una miniera che occupa il 60% di un’isola non può che avere serie conseguenze ecologiche.
Questa decisione è stata impugnata, ma lo scorso novembre il ministro dell’Ambiente ha sostenuto la decisione.
Sembra, dunque, che l’isola e gli abitanti di Wagina siano al sicuro.
[Foto:@oceaniaexpeditions.com]
