Oggi 8 giugno è la Giornata Mondiale dedicata agli oceani. The Abyss di James Cameron è il film ideale per celebrare questo evento. Ecco perché
Il fatto
The Abyss è un film del 1989 che racconta la storia di Virgil e Lindsey Brigman, ex coniugi e ingegneri petroliferi ingaggiati per recuperare un sottomarino nucleare affondato in circostanze misteriose. Incapperanno in un mondo subacqueo ignoto e metterà in discussione molte cose…

Il commento
James Cameron è uno di quei registi che, assieme Spielberg e Lucas, ha segnato generazioni. Per chi ha almeno trent’anni, lo ha conosciuto indirettamente quando le nostre madri decisero di noleggiare da Blockbuster Titanic (1997). E conosci per la prima volta Leonardo DiCaprio nel ruolo che lo consacrerà definitivamente; la porta abbastanza grande da tenere su sia lui che Kate Winslet; la canzone di Céline Dion, eccetera. Per chi è un po’ più piccolo (sui venticinque anni) è l’autore di Avatar (2009) che colleghi a Cameron perché viene pubblicizzato come «il film dal regista di Titanic». E poi si arriva ai due Terminator (1984 -1991) e alle frasi iconiche quali «I’ll be back» o «Hasta la vista Baby» pronunciate dal cyborg Schwarzenegger. In altre parole, James Cameron è il regista di film-icona. E le icone, una volta fissate, non se ne vanno più via, trascendono generazioni e spettatori.
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Per gli appassionati della settima arte Cameron è uno dei più grandi sperimentatori del cinema d’intrattenimento. Ha portato l’effetto speciale come lo conosciamo a livelli molto alti e difficilmente superabili. Che è diventato un marchio di fabbrica. Tramite una ricerca che lo ha portato a elaborare soggetti e metterli nel cassetto per decenni, in attesa di arrivare alla tecnologia giusta per realizzarli. Non è un caso che, fra Titanic e Avatar sono passati dodici anni. E per il seguito di quest’ultimo, il tempo che sta passando è praticamente lo stesso. Di recente sono arrivate nuove indiscrezioni circa Avatar 2 con le riprese da poco ricominciate dopo le sospensioni dai set dovute alla attuale emergenza sanitaria.

Ma è davvero solo questo James Cameron? Un regista generazionale, iconico e sperimentatore? Non ha una sua linea autoriale, che hanno dimostrato avere registi di kolossal coevi come Spielberg e Lucas? La risposta è affermativa. Riflettendo sulla sua filmografia si possono rintracciare dei fili rossi comuni e che ritornano, in qualche modo, nella maggior parte delle sue opere.
Innanzitutto il fascino per l’ignoto e l’abisso. Un abisso quasi mai dello spazio ma più profondo. Quello degli abissi oceanici, un mondo sconosciuto e buio dove si nascondono creature misteriose, o che sono lo scrigno di storie. Una specie di liquido amniotico dove queste si nascondono, si rivelano. Esse prendono vita attraverso la scoperta, il filo della memoria, o si scontrano. Lo scontro fra l’ignoto e la tecnologia.
Essa è vista come qualcosa che può essere molto pericoloso se messo nelle mani sbagliate, soprattutto se militari. La tecnologia che può migliorare la vita ma può anche distruggerla o crearla nelle forme mostruose dei cyborg di Terminator. Cameron porta avanti nel suo cinema una filosofia che fa propria quella della fantascienza anni ’50. Una fantascienza che teme il nucleare della Guerra Fredda. I cui fantasmi arrivano fino agli anni ’80, e gli strascichi anche nel futuro più remoto.

Il film che rende alla perfezione questo sentimento è uno dei meno citati di Cameron, ma anche uno dei più interessanti, sia per la tecnica (il morphing) che per gli argomenti descritti poc’anzi. Un film perfetto per l’8 giugno, la Giornata Mondiale degli Oceani. Si tratta di The Abyss del 1989. La frase con la quale si apre, «e se tu scruterai nell’abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te» di Friedrich Nietzsche, è già una dichiarazione d’intenti.
Cameron ci tiene a quasi un chilometro sotto la superficie marina per quasi tre ore. Seguiamo le vicende dell’equipaggio di una piattaforma petrolifera sottomarina guidata da Virgil ‘Bud’ Brigman. Essi ricevono l’incarico da parte della Marina degli Stati Uniti di recuperare un sottomarino nucleare. Esso è affondato misteriosamente. A coordinare le operazioni, assieme ai Navy Seal è Lindsey, ex moglie di Brigman.
Per quasi tutta la prima parte, assistiamo alla vita e alle operazioni all’interno della piattaforma. Tutto sembra procedere bene, fino a che le strumentazioni iniziano a non funzionare e strani oggetti simili a meduse iniziano a muoversi attorno alla base e al sottomarino. Una razza aliena che vive sotto il mare? Amici o nemici?
Una razza, di certo, che il mare sa controllarlo e plasmarlo a seconda dei casi. Sono la prova che non siamo soli. Ma anche la prova che l’oceano non va usato come scarico per ogni genere di rifiuti. È la prova che il nostro pianeta può nascondere dei segreti che ne dimostrano, un’altra volta, la sua complessità e il suo valore. La presenza di queste creature che controllano l’acqua, sono parte di una realtà altra che può influenzare la nostra realtà. Può far nascere una nuova visione della stessa. Basta saper come guardarla, se con odio, paura e follia. O con occhi diversi.
Scheda film
- Regia, soggetto e sceneggiatura: James Cameron;
- Effetti speciali: Dennis Muren, John Bruno, Joe Lettieri;
- Interpreti: Ed Harris (Virgil ‘Bud’ Brigman), Mary Elizabeth Mastrantonio (Lindsey Brigman), Michael Biehn (Lt. Hiram Coffey), Leo Burmester (Cat De Vries), Todd Graff (Alan ‘Hippy’), John Bedford Lloyd (Jammer), J.C. Quinn (Arliss ‘Sonny’), Kimberly Scott (Lisa Standing), Adam Nelson (Ensign Monk, SEAL Team Member), Dick Warlock (Dwigth Perry);
- Origine: USA, 1989;
- Durata: 146’ (versione cinematografica), 171 (special edition);
- Temi: CINEMA, OCEANI.
