Una fermata dell’autobus davvero molto speciale e affascinante è arrivata da poco a rallegrare la cittadina giapponese di Takaharu. Da qualche giorno, infatti, gli abitanti possono attendere l’arrivo dei mezzi pubblici in compagnia di Totoro, dolcissimo personaggio creato dal maestro del cinema d’animazione Hayao Miyazaki.

Si tratta di una grande statua realizzata da una coppia di anziani nei pressi di una fermata del bus locale. I due hanno utilizzato la tecnica dell’intonaco, praticata e affinata nell’arco di cinquant’anni.
La struttura è composta internamente da uno scheletro in legno poggiato su una base di cemento, in modo da rendere la scultura solida e resistente alle intemperie. Intonaco e piastrelle, poi, hanno aiutato nel dare alla statua le sembianze di Totoro, protagonista del film d’animazione Il mio vicino Totoro, del 1988. Nel capolavoro di Miyazaki, la figura di Totoro rappresenta il custode della foresta, nonché il compagno di avventure delle sorelle Satsuki e Mei durante la loro personale scoperta della natura.

Totoro si ispira ad una creatura del folklore giapponese, il tanuki, un animaletto a metà strada tra un cane ed un procione, bonario e amante delle lunghe dormite. Dopo l’uscita del film, l’amore del pubblico gli ha assicurato un grande successo, al punto da diventare ben presto il simbolo iconografico del leggendario Studio Ghibli.
Si tratta di un personaggio strettamente legato alla magia della natura, connesso con il vento, con la pioggia e con la crescita di fiori e piante. In qualche modo, però, il simpatico Totoro ci incentiva a prenderci cura dell’ambiente anche indirettamente, con abitudini virtuose come quella di utilizzare i mezzi di trasporto pubblico.
La scelta di dedicargli una fermata dell’autobus, infatti, è tutt’altro che casuale e si rifà esplicitamente ad una delle scene più famose del film, arrivato in Italia soltanto nel 2009, con ben ventuno anni di distanza rispetto all’uscita giapponese.
La scena è quella dell’incontro tra le due bambine protagoniste e Totoro, che avviene proprio alla fermata dell’autobus. Totoro è in attesa di un mezzo di trasporto molto singolare, il gattobus, un autobus peloso che assomiglia ad un gatto con dodici zampe. Satsuki gli offre un ombrello per ripararsi dalla pioggia e Totoro, per esserle riconoscente, le regala dei semi che germoglieranno poi nel suo giardino.
Ed è così che Totoro è diventato, nell’immaginario di molti appassionati e non solo, un valoroso ambasciatore della mobilità sostenibile. La fermata realizzata dalla talentuosa coppia di Takaharu, infatti, non è l’unica a celebrare i valori del tenero tanuki.

Una splendida fermata dell’autobus caratterizzata dalla presenza di Totoro, e del suo immancabile ombrello, si trova a Taichung, a Taiwan. Un’altra suggestiva scultura di Totoro si trova presso una fermata di Sankai, nel Sud-Ovest della prefettura di Nagasaki, e si tratta di un’opera realizzata da Yoshiyuki Yamamichi con dei materiali di recupero.
Cinema e natura si uniscono grazie ad un personaggio unico nel suo genere, che l’affetto del pubblico ha reso un vero e proprio paladino dell’ambiente. Inutile dire che, oltre che meta di turisti ed appassionati, le fermate dei mezzi pubblici con la compagnia di Totoro sono diventate anche un efficace incentivo a scegliere soluzioni di trasporto più ecologiche e meno impattanti.
Siamo pronti a scommettere che, se tutte le fermate dell’autobus fossero così, la gente cambierebbe le proprie abitudini un po’ più volentieri.

Se provassimo a guardare il mondo con gli occhi di un bambino e l’esperienza di un adulto tutto potrebbe essere …. wow