Tre giorni a disposizione, un’auto col serbatoio rifornito a metà (il pieno conviene farlo oltre confine, dove la benzina costa meno), tanta voglia di partire. Un vago senso di colpa, perché di solito in famiglia preferiamo mezzi di trasporto alternativi, ma questa volta, visto il poco tempo, le distanze e i luoghi spesso impervi che rendono la vita difficoltosa ai mezzi pubblici, non possiamo fare altrimenti. D’altra parte, le bici pieghevoli sono nel bagagliaio, pronte ad essere estratte all’occorrenza.
Destinazione e scopo: un assaggio di Provenza. Vedere tutto quanto si vorrebbe è impossibile, e allora si parte già con il proposito di tornare entro la prima settimana di agosto per un secondo giro e, soprattutto, per ammirare dal vero i celeberrimi, fotogenici e- immagino-profumatissimi campi di lavanda in fiore.
Come spesso ci capita, l’itinerario è solo un canovaccio, pronto a reagire agli incanti di un paesaggio che si trasforma e a essere modificato in progress e on the road. Il bilancio di fine giro conta una serie di parchi naturali in tre intensi, splendidi giorni. Premetto che ciascuno di essi avrebbe meritato un viaggio dedicato con una sosta, una visita accurata con annesse gite e relax, ma -ahimé- si fa quel che si può. In ogni caso, l’anello Cuneo- Verdon- Isole di Hyères- Mercantour (con la Valle Roya e il Colle di Tenda per tornare in Italia) si è rivelato vincente, regalandoci nel poco tempo a disposizione scorci di paesaggi mozzafiato, ambienti pressoché incontaminati e quella sensazione di esaltazione che deriva dalla bellezza allo stato puro.
Parco regionale del Verdon
La nostra prima vera meta, fortemente voluta. Il Parco naturale regionale del Verdon si estende su 180mila ettari fra olivi, querce, foreste e acque cristalline che, per quanto dolci, per quanto immerse in tutt’altro contesto, richiamano alla mente quel mare dei sogni che pare ritoccato da Photoshop. D’altra parte, la varietà di vedute e biodiversità confonde, spaziando in pochi chilometri dalla costa mediterranea alle vette alpine.
E poi, in mezzo a tanta selvaggia bellezza, c’è lui: il canyon più alto d’Europa (Les Gorges du Verdon, per dirlo alla francese) che, con le sue pareti a strapiombo sul fiume Verdon, fa venire le vertigini a chi non ne soffre, fa sentire piccoli piccoli e, allo stesso tempo, tanto fortunati per il solo fatto di essere lì.
Parco nazionale di Port-Cros
Lasciate alle spalle le incertezze dovute alla sovrapposizione di ecosistemi e morfologie territoriali diverse, eccolo, senza dubbi, il mare.
Il Parco nazionale di Port- Cros si distribuisce fra l’isola di Port-Cros da cui prende il nome, l’isola di Poquerolles, la penisola di Giens, le vecchie saline di Hyères e Capo Lardier. Coperta la distanza che ci separava dalla costa, il tempo tiranno ci ha costretti, ancora una volta, a concentrarci su un’unica destinazione: Porquerolles, vero e proprio paradiso in terra, fruibile esclusivamente a piedi o in bicicletta. Superato lo scetticismo iniziale dovuto a un battello stracolmo di turisti e un porto d’attracco altrettanto frequentato, il ricordo che ne è rimasto insiste e persiste, bellissimo, a distanza di settimane.
Boschi che finiscono letteralmente fra le onde, sentieri pressoché deserti a dispetto dei primi timori, calette e insenature nascoste, un fondale bianco-a tratti sabbioso, a tratti con piccole pietre- che lascia intatta la trasparenza dell’acqua: che dire di più? L’arrivederci è stato penoso, nonostante il giro nel centro storico dell’antistante città di Hyères, in posizione elevata e dunque molto panoramica su mare e verde circostante, sia stato tutt’altro che deludente.
Parco nazionale del Mercantour
Il Mercantour è un grande parco nazionale, padre orgoglioso di più piccoli parchi tra cui il sopracitato Verdon e la Valle Roya. Anche se soltanto attraversato e ammirato esclusivamente dall’auto sulla via del rientro in Italia, merita un accenno per la prepotenza con cui vegetazione rigogliosa, panorami a sorpresa e pendenze mozzafiato sanno imporsi agli occhi dei viaggiatori. Provare per credere.
E voi? Cosa avete amato della Provenza? Una terra accogliente, naturalisticamente generosa e capace di offrire tanto ai turisti che, numerosi, la scelgono. Con un occhio alla penosa situazione dei migranti respinti alla frontiera francese, ci auguriamo possa tornare ad essere al più presto privilegio condiviso con chi invece non ha avuto scelta, e cerca in Europa un posto per provare finalmente a vivere.
