Per la rubrica Animali insoliti, vi presentiamo il Daubentonia madagascariensis o più semplicemente Ayé-ayé ritenuto l’esecutore delle sentenze del diavolo
Inauguriamo, con questo articolo, la rubrica “Animali insoliti“, nella quale tratteremo di animali poco conosciuti elencandone alcune particolarità sulla biologia e accennando a qualche curiosità. Daubentonia madagascariensis o più semplicemente Ayé-ayé ritenuto dai nativi malgasci, l’esecutore delle sentenze del diavolo.
Questo splendido e unico animale è un primate che vive nelle foreste del Madagascar. Specie notturna che si nutre di vermi, larve d’insetto e qualche vegetale. Gli arti anteriori posseggono il dito medio allungato ai fini dell’alimentazione: l’animale si serve del dito per dare colpetti alla corteccia degli alberi, alla ricerca di suoni sordi che rivelino la presenza di una larva al di sotto dello strato legnoso, una volta trovata il primate pratica un’incisione nel legno coi denti ed utilizza il dito come amo per pescare l’insetto.
Allo stesso modo il lungo medio viene utilizzato per estrarre il midollo del bambù oppure per scavare la polpa di frutti come le noci di cocco.
L’ayé-ayé è un animale molto curioso e non teme l’uomo, frequentemente si aggira nei villaggi alla ricerca di frutta matura o uova, entra nelle abitazioni senza alcun timore.
Si pensa che il nome volgare Ayé-ayé si sia originato nei tempi antichi, quando per avvisare la presenza dell’animale i nativi usavano quel verso per segnalarlo. Questi primati, infatti, sono considerati portatori di sventura, sotto forma di malattie, disastri o decessi.
Essere indicati da un Ayé-ayé, vuol dire essere condannati a morte, da alcuni indigeni è considerato l’esecutore delle sentenze del diavolo che si siede sul petto del prescelto e gli buca il cuore nel sonno col dito medio.
Perciò, qualora se ne avvisti uno, è indispensabile correre dallo stregone del villaggio, che provvederà a catturare l’animale ed ucciderlo!
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Questa superstizione è stata la rovina del primate, che è notevolmente diminuito fino a quasi scomparire in natura, a causa anche della continua e incessante deforestazione.
