“Quando sono diventato fotografo, intendevo celebrare l’eleganza e la bellezza della Natura. Ma poi mi sono reso conto che nel mondo stava prendendo forma una storia più complessa, che riguardava la collusione tra l’Uomo e la Natura. E ho sperimentato il forte senso di urgenza di diventare testimone di tutto ciò” James Balog, The Human Element.
The Human Element (USA 2018, 76′), lavoro del documentarista e regista televisivo Matthew Testa, mette in scena questa storia. Seguendo i passi dell’acclamato fotografo James Balog, si propone di mostrare al pubblico la precarietà del sistema Terra, in preda all’instabilità delle forze fondamentali che governano il mondo: Terra, Aria, Acqua, Fuoco… e del quinto elemento, l’Uomo.
Balog è, d’altro canto, un testimonial più che accreditato posto che, con i suoi scatti, da anni mira a tradurre in immagini il delicato rapporto tra componente umana e naturale, ormai pericolosamente in bilico. Significativa, tra le altre, una pluriennale avventura estrema nell’Artico per conto della rivista “National Geographic”, alla ricerca di prove inconfutabili sul cambiamento climatico, che ha dato origine al documentario Chasing Ice.
L’elemento umano, un gatto che si morde la coda
La verità alla base di The Human Element è tanto evidente quanto sconvolgente. Nel momento in cui l’attività antropica altera gli elementi fondamentali all’origine della vita, quegli stessi elementi rispondono impattando, a loro volta, sull’esistenza dell’Uomo. Testa e Balog testimoniano questo legame a doppio nodo e doppio senso utilizzando il linguaggio che meglio padroneggiano: quello delle immagini, catturate in situazioni di emergenza ambientale.
Con maestria e partecipazione emotiva, l’obiettivo di Balog mostra agli Americani e al mondo intero la potenza di eventi estremi come incendi, uragani, inondazioni. Descrive, inoltre, le battaglie di una comunità di minatori, le difficoltà e le problematiche connesse all’inquinamento atmosferico.
Ma non è tutto. C’è un’altra evidenza che The Human Element vuole sottoporre alle nostre menti e alle nostre coscienze. In questo sistema fortemente a rischio, l’elemento antropico è l’unico ad avere realmente il potere di cambiare le cose. Come? Modificando una volta per tutte un approccio basato essenzialmente sul cieco sfruttamento di risorse considerate erroneamente inesauribili, a disposizione dell’ingordigia umana.
The Human Element a CinemAmbiente 2019
The Human Element attende l’affezionato pubblico di CinemAmbiente durante la cerimonia di inaugurazione del festival, in programma il 31 maggio 2019 alle ore 20.30 presso il Cinema Massimo di Torino. “Il punto” di Luca Mercalli, appuntamento d’apertura della kermesse ormai divenuto tradizione, darà il via alla serata e farà da introduzione al documentario. Al termine della proiezione, è previsto un incontro con James Balog- insignito del prestigioso riconoscimento “Movies Save The Planet”- e lo stesso Mercalli. Davanti alla bella cornice della Mole Antonelliana, inoltre, sarà allestita una mostra fotografica di scatti ambientalistici a firma Balog.
Come di consueto, anche quest’anno il festival torinese presenterà una selezione dei migliori documentari e cortometraggi a tema ambientale realizzati in tutto il mondo. Dal 31 maggio al 5 giugno 2019, attraverso una selezione di circa 120 titoli, la rassegna offrirà una panoramica della più recente cinematografia green, delle nuove prospettive e dei temi emergenti in materia ambientale, con un rilievo particolare alla crescente mobilitazione internazionale delle nuove generazioni.