Da Nelson Mandela a Dio, sul grande schermo a Morgan Freeman è capitato davvero di interpretare chiunque. Una carriera brillante, che gli ha permesso di ottenere innumerevoli riconoscimenti, ma soprattutto la stima e l’affetto del pubblico di tutto il mondo.
L’ultimo progetto della star hollywoodiana, però, ha poco a che fare con il cinema e si svolge decisamente lontano dal set. Si tratta di un’opera affascinante, responsabile e generosa che riguarda la tutela dell’ambiente e in particolare delle api, insetti fondamentali per l’equilibrio della natura e per la sopravvivenza delle specie, uomo compreso.
L’idea è nata nel 2014, quando Morgan Freeman, collaborando con un gruppo di attivisti, ha deciso di avviare la costruzione di ben ventisei alveari nel suo ranch nei pressi di Charleston, nello stato del Mississippi.
Oggi, la sua tenuta ospita migliaia di esemplari di api. L’attore, infatti, ha dato vita ad un vero e proprio santuario, un habitat ideale per favorire una vita serena e proficua a questi insetti straordinari, che purtroppo già da molto tempo affrontano la minaccia dell’estinzione.
A loro è riservato un giardino che si estende per circa 124 acri e che conta piante di magnolia, di trifoglio, di lavanda e fiori adatti all’apicoltura, curati con amore dagli esperti giardinieri ingaggiati da Freeman. Tutto il necessario per rinnovare la magia dell’impollinazione e diffondere la vita.
Nell’oasi di Morgan Freeman, le colonie di api non sono soltanto protette, ma controllate e sostenute nella crescita, tenendo ben presente il numero preoccupante di esemplari morti negli ultimi anni a causa dei pesticidi e dei cambiamenti climatici.
La moria delle api è una vera e propria tragedia per l’ambiente e ciò rappresenta la ragione per cui l’attore ha voluto compiere qualcosa in prima persona per dar loro e al pianeta un’occasione in più.
È stato spesso lo stesso Morgan Freeman a raccontarsi nelle vesti di “beekeeper“. Qualche anno fa, ai microfoni del The Tonight Show di Jimmy Fallon, il protagonista di A spasso con Daisy, Le ali della libertà e Invictus, ha dichiarato di prendersi personalmente cura delle sue api, di parlare con loro e di non aver nemmeno bisogno degli indumenti da apicoltore, tanto stretto è il rapporto di fiducia instaurato con esse.
Sempre a difesa di questi insetti, a cui nel suo ranch ha dato un posto sicuro per reperire cibo e svolgere le loro attività, in diverse occasioni Morgan Freeman si è schierato apertamente contro Monsanto, sottolineando la responsabilità di corporation agricole e governi in quella che egli stesso ha definito “la spaventosa perdita delle colonie di api”.
Un Morgan Freeman inedito, che la maggior parte di noi non conosce, rivelatosi un attento paladino dell’ambiente e un uomo che, nella sua grandezza, ha deciso di dare il suo piccolo contributo nel preservare i processi più basilari su cui si fonda il nostro intero pianeta. Una bella lezione da cui tutti noi possiamo trarre esempio.
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Il mondo delle api, il nostro mondo è in pericolo. L’egoismo dell’uomo lo rende cieco a tutti i segnali d’allarme che la natura ci manda.
La sofferenza delle api deve farci cambiare: sono un termometro straordinario della salute dell’ambiente.
Chi lo dice a Morgan che “ben 26 alveari” è una quantità irrisoria, ci sono apicoltori amatoriali che ne hanno decine e professionali che ne tengono centinaia o migliaia, come fa a fare notizia?
Tradurre “sanctuary” con ” santuario” è totalmente sbagliato.