Giacarta, capitale dell’Indonesia, è una città piena di vegetazione. Finta.
Mentre il Paese continua a distruggere ad un tasso record il suo patrimonio di alberi, foreste e biodiversità, a Giacarta piante e boschi finti stanno diventando sempre più popolari come arredo urbano.
Gli alberi finti conquistano Giacarta
All’interno dei centri commerciali fioriscono felci di plastica e alberi autunnali da cui però non cade alcuna foglia. Per le strade, i cantieri sono nascosti da gigantografie che ritraggono foglie bagnate da gocce di rugiada o pittoresche immagini di foreste. La mini-giungla allestita nel nuovo Terminal 3 dell’aeroporto internazionale di Soekarno-Hatta costituisce l’attrazione principale dei viaggiatori che si trovano a passare di lì.
Questo debole crescente per la natura finta preoccupa molto quelli che, come Yuyun Indradi, rappresentante in Indonesia di Greenpeace, si battono per la conservazione della foresta tropicale: «L’abitudine a vivere attorniati da questi simulacri della natura può portare facilmente a ignorare l’impatto esercitato sul clima e sulle comunità dalla distruzione delle foreste, che prosegue senza sosta in luoghi lontani che la gente non vede», afferma l’attivista ai microfoni dell’Associated Press.
Deforestazione, una catastrofe per l’ambiente e le comunità locali
Java, l’isola più popolata delle circa 13.000 che compongono l’arcipelago indonesiano, è ormai quasi completamente denudata della sua originaria foresta vergine, e Sumatra non è da meno. Le grandi foreste del Borneo e di Papua sono il nuovo obiettivo delle industrie produttrici di cellulosa e di olio di palma.
La distruzione delle zone umide tropicali per far posto alle piantagioni industriali ha inoltre un costo umano elevatissimo. Secondo uno studio condotto da ricercatori di Harvard e della Columbia University, i numerosi incendi verificatisi sull’isola di Sumatra e nel Borneo durante la stagione secca nel 2015 avrebbero portato alla morte di 100.000 persone, a causa dell’inquinamento dell’aria. La Banca Mondiale ha stimato in 16 miliardi di dollari i danni per l’economia indonesiana.
«Speriamo», conclude amaramente Indradi, «che crescere tra gli alberi finti aiuti i nostri figli a capire quanto sia importante proteggere quelli veri, che non si possono semplicemente comprare in un centro commerciale. Oppure concluderanno che la versione finta, colorata, accessibile e comoda, per loro basta e avanza?».