Sonorità inconfondibili e un tema di profonda importanza che ha a che fare con la nostra salute e con la sacralità del suolo e della terra. Manu Chao è tornato, con la sua ottima musica e tante cose da dire con la voce dell’anima, quella ecologista che lo contraddistingue da sempre.
A rompere il silenzio è “Seeds of Freedom”, un pezzo di grande impatto in cui lo stile del cantautore francese di origini spagnole è riconoscibile e sempre accattivante. Con questo brano, soprattutto, Manu Chao si fa portavoce di una precisa condanna all’operato del colosso agrochimico Monsanto.
“Semi di libertà”, per supportare la lotta dei contadini contro la compagnia, tristemente nota per l’aver messo in commercio pesticidi e sementi transgenici fortemente nocivi per il terreno e per i suoi frutti. Monsanto è una multinazionale tra le più potenti del settore agrario e con i suoi prodotti biotecnologici ha contribuito a compromettere enormemente lo stato di salute del territorio e la genuinità del cibo, effetti drammatici che hanno portato la società civile ad istituire l’International Monsanto Tribunal.
Il brano di Manu Chao sostiene proprio le attività di questo organo, che ha approfondito le attività dell’azienda e che lo scorso 18 aprile 2017 ha dichiarato Monsanto colpevole di ecocidio, violazione dei diritti umani e crimini contro l’umanità.
Minaccia alla biodiversità, violazione del diritto al cibo e lesione alla libertà degli agricoltori sono alcuni dei capi di accusa, oltre alla seria minaccia alla sicurezza alimentare.
Con la sua musica, Manu Chao ha scelto di commentare la vicenda sottolineando l’urgenza di occuparci della nostra salute attraverso la consapevolezza di ciò di cui ci nutriamo, di ritornare alla genuinità dei prodotti sani che la terra ci regala e che solo la cultura contadina può curare nel pieno rispetto della sicurezza.
Dopo Neil Young, che alla questione Monsanto ha dedicato un intero concept album in cui si scaglia contro l’operato della compagnia, anche Manu Chao ricorre all’arte per denunciare gli orrori di Monsanto e di un certo tipo di agricoltura, sempre più industriale, chimica e assassina.
“Questa canzone è dedicata alla lotta per i semi liberi e contro Monsanto, Bayer e l’agricoltura distruttiva”, ha scritto Manu Chao su Facebook presentando il suo lavoro. “Questo tipo di agricoltura distrugge i sistemi contadini e viola i loro diritti riguardanti i semi, il territorio e le risorse naturali. La produzione chimica intensiva inquina l’ambiente, accelera la perdita di biodiversità e contribuisce enormemente al riscaldamento globale. C’è un’altra strada: milioni di persone lottano per un futuro sostenibile”.
Cantautore raffinato, dalla cifra stilistica unica e personale, Manu Chao ha da sempre coniugato il fascino della sua musica ad importanti battaglie ambientali, come la difesa degli indigeni, la tutela del territorio o la lotta contro la deforestazione in Amazzonia.
La bellezza della forma unita alla pregnanza dei contenuti, per un artista impegnato che canta quello che pensa e che, con i suoi interventi, continua a stimolare riflessioni di grande attualità e rilevanza.