Vivere in compagnia di un animale domestico, si sa, porta tantissimi benefici psicofisici, ma a volte anche se si vorrebbe prendere un cane o un gatto si rinuncia per paura di non riuscire a dedicargli le dovute attenzioni, magari a causa dell’orario lavorativo.
Ma forse non sarà più necessario scegliere tra il lavoro e l’amore di un amico a quattro zampe.
Stanno aumentando infatti le aziende che, consapevoli dei benefici, danno la possibilità ai dipendenti di portare i propri animali domestici in ufficio.
Numerosi studi, infatti, hanno dimostrato che condividere l’ambiente di lavoro con il proprio animale domestico ha un’influenza positiva sui dipendenti e sull’azienda stessa perché diminuisce lo stress, aumenta la socializzazione tra colleghi e, di conseguenza, aumenta la produttività.
Secondo le ricerche della Virginia Commonwealth University School of Business lo stress è tra le principali cause di assenteismo e burnout. Lo studio ha comparato i dati psicofisici di persone che hanno animali domestici e di chi non ne ha valutandone i livelli di stress, soddisfazione, impegno e supporto organizzativo.
I risultati hanno mostrato che i giorni in cui gli amici a quattro zampe erano in ufficio i livelli di ansia diminuivano notevolmente rispetto a quando non c’erano. Inoltre diventano obbligatorie le pause all’aria aperta portando un notevole beneficio anche ai padroni.
In Italia, le prime aziende a consentire ai dipendenti di portare i propri animali domestici sono state la Nintendo Italia, che ha lanciato i pet Friday, e la sede milanese di Google che ha previsto anche uno spazio dedicato a loro.
Un’interessante proposta è stata avanzata dal Comune di Torino: si può portare il cane in ufficio a patto che sia stato adottato in un canile. L’idea è nata con l’obiettivo di svuotare i canili andando incontro a chi sarebbe disposto all’adozione, ma non se la sente di lasciare il cane troppe ore a casa da solo a causa del lavoro.
Anche nel mondo sono riconosciuti i benefici portati dal lavorare in compagnia di un cane o un gatto. A Tokyo, la Ferray Corporation ha deciso di “assumere” nove gatti per combattere lo stress dei dipendenti e ha previsto un aumento in busta paga a chi decide di adottarne uno per il suo sostentamento.
In America invece già da venticinque anni la Softchoiceha aperto le porte a cani e gatti dopo un periodo di inserimento e dopo aver fissato delle regole specifiche.
Come sostiene Jennifer Temendo, autrice del libro Dogs at Work: A Pratical Guide to Creating Dog-Friendly Workplaces, infatti, è un bene portare gli animali in ufficio, ma sono essenziali metodo e regole, in primis per il bene dell’animale.
Ad esempio è bene essere onesti nel valutare il temperamento del proprio animale. Se non gli piace interagire con altre persone o altri animali, un ufficio non rappresenta il luogo ideale. È importante poi stabilire una routine che permette di portare il cane al lavoro almeno tre volte alla settimana, dato che i sono animali sempre alla ricerca di abitudini che possano tranquillizzarli, e controllare che il luogo di lavoro sia adatto ad accoglierli.
E poi chi lo sa, magari l’amore incondizionato che solo un animale sa dare potrà aiutarci ad affrontare con il sorriso il lunedì?