Decima edizione per il Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno, riconoscimento assegnato ogni anno dalla rivista “La Nuova Ecologia” e da Legambiente nazionale a chi (cittadini, amministratori, gruppi, associazioni) si impegna in prima persona per costruire un mondo più sostenibile. Dal 2010, il premio è intitolato all’attivista di Casale Monferrato che si è battuta a lungo per i diritti delle persone esposte all’amianto ed è morta, proprio d’amianto, in quello stesso anno nella sua città.
“Luisa è diventata uno dei simboli della lotta all’amianto e all’Eternit e della ricerca di cure efficaci al mesotelioma. E’ stata il testimonial pubblico di una battaglia per la vita, contro l’amianto, per lo sviluppo della ricerca, che l’ha vista impegnata, ininterrottamente, nei quattro anni della sua lunga e sofferta malattia. Legambiente e insieme a lei la comunità di Casale hanno raccolto il messaggio di Luisa e continuano a farlo vivere attraverso un premio annuale, a lei intitolato, che premia l’impegno e la quotidianità di chi, in Italia, si batte per sviluppare una vera e propria “cultura dell’ambiente”, per il rispetto delle regole e della legalità” ha commentato Gian Paolo Minazzi, Presidente del Comitato Promotore.
Lo stesso comitato promotore, coordinato da Vittorio Giordano e formato da Afeva, Agesci, Comuni virtuosi, Auser, Avis Casale, Circolo Verde Blu di Legambiente e Legambiente Piemonte, Club Alpino Italiano, Comune di Casale Monferrato, Equazione, Fiab, L’albero di Valentina, Parco Fluviale del Po e dell’Orba, Weleda, è stato chiamato a selezionare otto nomi sulla base delle segnalazioni espresse dalla giuria preliminare. Il resto, è nelle vostre mani: c’è tempo fino al 13 novembre per votare uno dei candidati presentati sul sito del Premio.
L’edizione 2016 “è l’occasione per sviluppare un discorso legato alla rigenerazione urbana, al riscatto delle città (Casale Monferrato in primis e non solo) troppo a fondo maltrattate, prigioniere di una mono-cultura industriale che ha rapinato e distrutto i territori” continua Gian Paolo Minazzi. “Per questo vorremmo fare dell’iniziativa del Premio un grande momento di sensibilizzazione sui danni che l’uomo arreca alla natura e alla salute, ragionando con i tanti sindaci del Monferrato, i giovani e le scuole, le associazioni, la politica, per avviare un momento di confronto capace di suscitare interesse e aspettative”.
Lo scorso 11 ottobre nel Comune di Casale Monferrato si è tenuta la presentazione pubblica delle candidature al Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno. Ed ecco qui i “magnifici otto”:
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Arena e Santanocito: ideatrici della start-up Orange Fiber, che trasforma gli scarti degli agrumi in tessuti;
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Tiberio Bentivoglio: imprenditore calabrese da decenni impegnato nella lotta al racket, ha recentemente preso in affitto un bene confiscato nel centro di Reggio Calabria;
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Matilde Casa: ha restituito all’uso agricolo, tramite una variante al Piano regolatore, un terreno sul quale si volevano costruire quaranta villette;
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Christian Casarotto: glaciologo e mediatore culturale del Museo delle scienze di Trento, agisce insieme alla Provincia autonoma e alla Società degli alpinisti tridentini per documentare le prove e gli effetti del riscaldamento globale;
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Enzo e Patrizia Maiorca: padre e figlia, entrambi atleti ed esperti di immersioni in apnea. Organizzano iniziative di tutela presso l’Area marina protetta del Plemmirio, vicino a Siracusa, intervenendo sui media e partecipando a incontri pubblici in tutta Italia;
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Annalisa Persichetti: insegnante, insieme alla rete nazionale di Giornalisti nell’erba è testimone di una scuola vivace, innovativa, desiderosa di lasciare un segno positivo nel territorio. Al centro del suo progetto educativo ha collocato l’ambiente;
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Mantua Mothers: un gruppo di mamme che, attraverso appelli e attività di sensibilizzazione in materia ambientale, vigilano sulla qualità dell’aria di Mantova;
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Luigi Vaglio: comandante del Nucleo ecologico dei Carabinieri di Potenza, insieme alla sua squadra ha permesso con un lavoro meticoloso che venisse alla luce il caso dello smaltimento illecito di reflui e alle emissioni inquinanti del centro olii dell’Eni a Viggiano (Pt).
Premiare con un voto una di queste storie ed esperienze, altro non è che un’opportunità per dimostrare che esiste un’Italia virtuosa, fatta di persone che quotidianamente, lontano dai riflettori, si battono per evitare gli errori del passato e costruire un futuro migliore.
[Immagine di copertina by CasaleNews.it]