Erba che pizzica, in un breve documentario è racchiusa una grande storia, un ritorno e una rivalutazione della campagna partendo da una delle erbe più bistrattate: l’ortica.
L’ortica, bistrattata erba spontanea dalle meravigliose qualità è stata protagonista di un cortometraggio significativamente intitolato Erba che pizzica del regista Daniele di Sturco.
Ortica: proprietà benefiche e usi culinari dell’erba spontanea urticante
Il filmato è stato proiettato durante l’ultima edizione di CinemAmbiente, che ha chiuso i battenti pochi giorni fa. Potevo perdermene la visione? Assolutamente no, e ho fatto bene. Vale la pena vederlo.
Breve e denso allo stesso tempo. Potevo non provare a contattare il regista? Assolutamente no e anche qui ho fatto bene. È stato gentilissimo nel rispondere alle mie domande, così come poi Antonio D’Andrea e Michela Catalani che mi hanno fornito la ricetta degli gnocchetti ripresi nel filmato.
“Ho intrapreso questo viaggio filmico insieme a Maria Chiara Giordano, dopo esserci trovati più volte a contatto con gruppi di persone che hanno cambiato il loro stile di vita abbandonando i centri urbani, in favore di una vita nella natura e nel rispetto di essa. Importante punto di partenza per il nostro progetto è stato l’incontro con Maria Sonia Baldoni, esperta in riconoscimento di erbe spontanee, che da oltre 20 anni si dedica alla conoscenza e la divulgazione di esse.“
Proprio grazie a Maria Sonia, Daniele e Maria Chiara conoscono Antonio d’Andrea, presidente dell’associazione “Vivere con cura“. Con lui passano alcuni giorni a Capracotta, nell’alto Molise, dove da qualche anno si tiene Ortic-aria, significativo nome di un evento tutto dedicato alla preziosa piantina. Paese in cui Antonio e Maria Sonia Baldoni hanno fondato una Casa delle Erbe.
Erba che pizzica è il frutto di quei giorni passati in sua compagnia “fra i paesaggi molisani incontaminati, osservandolo/filmandolo nelle sue azioni quotidiane, dalla ricerca delle ortiche, alla raccolta, essiccazione e la lavorazione.“
Così l’ortica diventa storia di vita, di valori, per Antonio ma anche per Daniele e Maria Chiara, immersi anche e forse soprattutto in questo verde smeraldo che in “Erba che pizzica” rifulge, intervallato dal giallo del tarassaco e dal rosso dei pantaloni di Antonio: “In questi tre giorni abbiamo mangiato ortica in varie forme: oltre agli gnocchi alle ortiche conditi con pesto di basilico e ortica (che si vedono nel video), ortica saltata in padella con l’aglio, le ostie all’ortica con il ripieno di mandorle, la pizza all’ortica (sia nell’impasto che come condimento), ortica lessata come condimento della pasta, formaggi affinati all’ortica. Il tutto accompagnato da birra artigianale all’ortica, vino affinato all’ortica e infusi di ortica e malva.” E il piatto preferito? Vince la semplicità: “ortiche fresche saltate in padella con aglio e olio extravergine d’oliva.”
“Dopo Antonio D’Andrea, abbiamo continuato a raccogliere storie per il nostro progetto, ma l’esperienza con l’ortica non è andata scemando. Infatti prima della chiusura della stagione, abbiamo raccolto ortica e dopo averla fatta seccare l’abbiamo tritata e la uso quotidianamente come spezia nei sughi, nell’impasto delle fettuccine e gnocchi e nel tajine con le verdure”.
Tarassaco: il depurativo naturale cui affidarsi dopo gli eccessi e nei cambi di stagione
Se vi siete mai chiesti come consumare l’ortica senza perdere nulla delle sue meravigliose qualità nel filmato troverete risposta. A me è poi venuta l’acquolina in bocca guardando gli gnocchetti che Antonio mangia raccontando la sua esperienza: dalla conoscenza di un raccoglitore d’erbe del Suriname, agli studi e le sperimentazioni con l’ortica e altre erbe spontanee. La ricetta me l’ha data Michela Catalani, che con Antonio condivide quotidianamente la passione e l’utilizzo delle erbe.
Ingredienti degli gnocchetti alle erbe
1 kg di patate bollite pesate già cotte
400 gr di farina
4 cucchiaini di farina di ortiche
Preparare gli gnocchi di patate come usualmente si fa: passarle con lo schiacciapatate e aggiungendo la farina di grano e d’ortiche, impastare. Suggerimento di Michela: usare metà farina 0 e metà di grano duro in modo che tengano di più in cottura. Per ottenere la farina di ortiche partono dal raccogliere una decina di rami di ortica e li legano insieme facendoli seccare, come spiega Antonio nel documentario. Come già detto da Daniele che ne ha imparato l’utilizzo, quando serve tritano le foglie secche con il Bimby e la usano anche per il caffè, cosa che mi sembra fantastica, da provare assolutamente! Io però non ho il Bimby e ripiegherò sul classico macinino che lascerà sicuramente l’ortica più grossolana ma pazienza!
Cuocere in abbondante acqua salata e scolare quando vengono a galla.
Per il condimento Michela suggerisce una preparazione ancora più veloce ma altrettanto buona: olio, aglio e farina di ortiche.
Buon appetito!