L’estate 2015 è costata cara al rinoceronte di Sumatra – l’ennesima vittima del nostro pianeta – è ufficialmente estinto in natura in Malesia
L’estate 2015 è costata cara al rinoceronte di Sumatra. È lui l’ennesima vittima del nostro pianeta: un gruppo di ricercatori del Museo di Storia Naturale di Copenhagen (Danimarca), guidato da Rasmus Gren Havmøller, ha infatti dichiarato che l’animale, una delle cinque specie di rinoceronti ancora esistenti, è ufficialmente estinto in natura in Malesia e ha calcolato che restano solo alcuni esemplari in cattività per un totale inferiore agli 80 capi in tutto il mondo.
Giornata Mondiale del Rinoceronte. Per non dimenticare che l’estinzione è già cominciata
Un tempo diffuso in buona parte del sud-est asiatico, a minacciare l’esistenza di questo animale imponente e dall’indole pacifica sono il commercio di corni e le massicce campagne di caccia e bracconaggio. La guerra dei corni ha ucciso la metà dei rinoceronti durante gli anni Settanta e oggi i bracconieri agiscono in modo sempre più devastante utilizzando elicotteri e armi automatiche.
Ma questo non è che l’ultimo esempio di una tragedia annunciata da tempo: nessuno conosce con precisione il numero esatto di specie che si estinguono ogni anno, ma sappiamo che è oggi minacciato il 23% dei mammiferi e il 12% degli uccelli.
Nell’elenco degli animali in pericolo anche insospettabili insetti, come le api, anfibi, come i rospi, o pesci, come gli squali. Ma quando una specie è dichiarata definitivamente estinta?
Solitamente, quando l’ultimo esemplare muore. In realtà, la certezza assoluta si ha spesso solo dopo decenni e ci sono stati alcuni casi isolati di specie date per estinte di cui poi sono stati scoperti animali ancora in vita. Lo stadio precedente all’estinzione è quello in cui sono in vita ancora esemplari di una certa specie, ma che non posso riprodursi.
I criteri da seguire per gli studiosi sono quindi ben precisi: tra questi deve essere identificata con assoluta chiarezza una sola specie e deve essere definita la distinzione tra estinzione in generale ed estinzione in natura, che identifica la fine di una specie al di fuori delle riserve naturali dove grazie all’intervento dell’uomo gli animali continuano a vivere e riprodursi.
Il gruppo di studio del dottor Rasmus Gren Havmøller non ha solo dato la triste notizia, ma ha cercato di proporre alcune soluzioni contro l’estinzione del rinoceronte, che potrebbero essere riportate anche ad altre specie: le popolazioni restanti (in natura e in cattività) dovrebbero essere gestite come un’unica popolazione in modo da aumentare la varietà genetica; ci dovrebbero essere più pattuglie nelle riserve per tenere alla larga i bracconieri e più unità di assistenza sanitaria per gli esemplari in vita.
Potrebbe essere infine utile intensificare risorse e ricerche per la fecondazione in laboratorio, in modo da rendere più alto il tasso di natalità della specie. Le iniziative suggerite ovviamente richiedono molti investimenti e i governi locali spesso non hanno le risorse, e la volontà, per intensificare gli sforzi per la protezione delle specie animali in pericolo. Qualcosa però si sta muovendo e, forse, conviene cominciare proprio da noi a fare qualcosa: non è una novità, infatti, che le azioni individuali per uno stile di vita più sostenibile possono avere nel loro insieme un enorme impatto per la biodiversità del mondo.
Per iniziare a dare il nostro contributo, possiamo semplicemente rispettare l’ambiente che ci circonda e che non è solo il nostro habitat, ma anche quello delle specie animali. Utilizziamo prodotti naturali che non contengano ingredienti chimici dannosi alla natura e non lasciamo i nostri rifiuti dispersi nell’ambiente. Usiamo in modo intelligente le risorse naturali ed energetiche e rispettiamo le specie animali, qualsiasi esse siano: non è obbligatorio diventare vegetariani, ma semplicemente rispettare i cicli vitali e riproduttivi e non pensare di essere superiori a niente e nessuno. Siamo ospiti del pianeta anche noi!
Queste specie dovrebbero essere trasferiti ad altre aree, maggiore protezione.