Come ormai ogni giornale, notiziario tv, canzone, pubblicità, ma soprattutto i 30 gradi all’ombra ci ricordano, l’estate è arrivata e con lei anche la domanda che i più fortunati possono farsi: “Dove andare in vacanza?”.
Se poi si è persone attente all’impatto che il turismo ha sull’ambiente, sulle comunità locali ma, soprattutto, su di noi, allora la domanda diventa: “Dov’è possibile fare una bella vacanza sostenibile?”.
Prima di suggerire alcune opzioni, ecco cosa si intende quando si parla di turismo responsabile: “E’ il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto a essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori” (definizione adottata dall’Associazione Italiana Turismo Responsabile).
In Italia sono molte le opportunità per un’esperienza che purtroppo viene spesso classificata come noiosa o da hippies fissati con l’ambiente, il biologico e “quelle cose là”, ma che in realtà riesce a regalare racconti e ricordi che raramente è possibile acquisire in altre tipologie di viaggio.
Un esempio fra molti.
In Liguria, precisamente a Torri Superiore, c’è un villaggio medioevale ristrutturato e trasformato in eco-villaggio.
Il restauro è stato realizzato dall’Associazione Culturale Torri Superiore, fondata nel 1989 e costituita da una trentina di persone residenti e non all’interno del borgo.
Nelle opere di restauro sono state utilizzate pietre naturali locali e materiali isolanti naturali e tutte le pitture sono ecologiche. L’acqua è riscaldata ed è fornita dai pannelli solari così come l’elettricità.
Il cibo è ottimo, senza dubbio grazie agli orti e alle uova freschissime fornite da galline allevate nel pieno rispetto dell’animale. Inoltre anche i prodotti quali olio, pane, pasta fresca, miele, yogurt e tisane vengono prodotti in casa.
Inutile dire che tutto il cibo all’interno dell’ecovillaggio è biologico, prevalentemente a Km0, ma comunque sempre nazionale.
Quando si soggiorna all’ecovillaggio non lo si fa come clienti, ma come ospiti.
I tavoli dove mangiare sono grandi per offrire l’opportunità di stare insieme ed è impossibile non farsi coinvolgere nelle attività quotidiane portate avanti dalla comunità o giocare all’aperto con i bambini di Torri Superiore.
Senza contare lo splendido paesaggio circostante: una passeggiata tra le colline circostanti riesce a mettere in pace con il mondo anche il più scettico dei viaggiatori.
Scendendo un po’ è consigliabile fare tappa a Scandicci, a pochi chilometri da Firenze, dove si trova il Lebbiano Residence, realizzato secondo i criteri della bio-architettura.
Oltre al trekking e alle passeggiate in mountain bike o a cavallo, è possibile fare il bagno in un piccolo lago o in una piscina costruita nel pieno rispetto dell’ambiente con acqua ossigenata direttamente da un ruscello che scorrendo tra le rocce sgorga in piscina.
Altre idee per un turismo responsabile sono proposte dalla Rete Italiana Villaggi Ecologici, associazione costituita da comunità, ecovillaggi, progetti di comunità e singole persone è possibile conoscere le numerose offerte per un viaggio contrario al turismo predatorio e capace di farti sentire parte integrante della comunità.
