Il progetto europeo MGN Making Good Natura si propone di dare un valore economico agli ecosistemi tutelati da Natura 2000
Quanto vale un prato? Che valore ha un bosco? Già da tempo si è affermato il metodo del calcolo dell’impronta ecologica per comprendere la nostra dipendenza dalle risorse naturali e permettere ai produttori e agli amministratori del bene pubblico di adottare misure adatte a migliorare l’efficienza delle risorse nell’intero sistema produttivo. Adesso il progetto europeo LIFE+ MGN – Making Good Natura, “Il primo progetto italiano a sviluppare nuovi percorsi di governance ambientale finalizzata alla tutela degli ecosistemi agroforestali”, prova a calcolare il valore degli habitat naturali.
Scopo del progetto, presentato lo scorso 12 giugno durante il convegno “Dare Valore alla Natura – I Servizi ecosistemici per nutrire il pianeta” presso l’Auditorium di Palazzo Italia a Expo Milano 2015, è elaborare forme di valutazione biofisica qualitativa e quantitativa degli ecosistemi dei siti della Rete Natura 2000, così da contribuire allo sviluppo di metodi di governance che tutelino le aree verdi.
Dalla conservazione degli habitat, obiettivo diretto della Rete Natura 2000, derivano infatti benefici e servizi quantificabili anche economicamente: le stime sono di 2 miliardi di euro in totale, cioè 3000 euro per abitante.
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La Rete Natura 2000 è il principale strumento della politica dell’UE per la conservazione della biodiversità: il 18% del territorio europeo (1 milione di chilometri quadrati) e il 4% dei siti marini (250mila chilometri quadrati) fanno parte di Natura 2000. Si tratta di una “rete ecologica” diffusa su tutto il territorio dell’Unione per garantire il mantenimento a lungo termine degli ecosistemi e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.
Sono migliaia le specie di uccelli, farfalle, lupi, orsi, cervi ma anche alberi e fiori e sono ben 27.000 le aree protette da norme comunitarie che, senza queste regole, potrebbero essere a rischio. Le norme europee sulla natura sono un’importante barriera contro la perdita di biodiversità: il 60% degli animali e delle piante europee e il 77% degli habitat sono ancora oggi in pericolo.
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In occasione della previstaConsultazione pubblica nell’ambito del controllo dell’adeguatezza della legislazione UE in materia di protezione della natura (direttiva Uccelli e direttiva Habitat), che ha lo scopo di raccogliere pareri sull’attuale legislazione UE sulla protezione della natura, è partita la campagna “Allarme Natura!”. Promossa da centinaia di associazioni ambientaliste, tra cui Lipu, WWF e Legambiente, essa chiede ai cittadini europei di partecipare alla consultazione popolare on-line che durerà sino al 24 luglio: abbiamo l’occasione di far sentire la nostra voce, non lasciamocela sfuggire!