Trashed – Verso rifiuti zero: viaggio nella Città Invisibile

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Trashed – Verso rifiuti zero: viaggio nella Città Invisibile ultima modifica: 2014-10-19T09:00:22+02:00 da Emanuel Trotto
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Trashed è il viaggio di Jeremy Irons nel mondo dei rifiuti, un’emergenza ecologica dal quale non è più possibile tirarsi indietro.

Il fatto 

Dal Libano, all’Inghilterra, all’Islanda, alla Francia, in Trashed Jeremy Irons viaggia e accompagna lo spettatore alla scoperta di uno dei maggiori problemi globali: quello dei rifiuti e del loro smaltimento. Dalle discariche a cielo aperto, alle diossine emesse dagli inceneritori che contaminano gli animali e gli uomini, allo spreco di cibo, buttato perché contaminato o per capriccio. Un incubo ecologico, verso un futuro più biodegradabile.

Il commento

Fra le letture giovanili di chi scrive un posto d’onore è dedicato ad Italo Calvino e a Le città invisibili, un agile volumetto che si legge in un’ora. Il testo è una antologia di Città che Marco Polo ha visitato ed esplorato nelle sue ambascerie per il Gran Khan, al quale sta facendo un resoconto. Questi comprende città di ieri, di oggi, di domani, di sempre. Una fra tutte stuzzica particolarmente chi scrive (e porta a capo una introduzione facilmente sviante): è la città di Leonia, la città che rinnova sempre se stessa, buttando via tutto quello che possiede ogni giorno per fare spazio al nuovo, accumulando i resti in giganteschi immondezzai che si estendono a perdita d’occhio.

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Le immagini di Jeremy Irons che si aggira spaesato fra le discariche mi hanno riportato subito alla mente quelle affascinanti letture. Infatti i primi luoghi che visita sono una grande montagna di rifiuti  a cielo aperto che si affaccia sul mare in un sobborgo di Beirut che ha raggiunto l’altezza spaventosa di quaranta metri; oppure una discarica più grande d’Europa in Inghilterra, distante un campo appena dal più vicino centro abitato. Degli autentici sobborghi di Leonia, insomma. E le soluzioni adottate per arginare l’estensione di questi immondezzai dove pullulano tossine, gabbiani e mosconi spesso sono del tutto inefficaci, persino gli inceneritori (che per anni sembravano la soluzione migliore) in realtà sono altrettanto pericolosi in quanto diffondono  diossine, sostanze estremamente dannose.

Ciò comporta anche immenso spreco di cibo. Vengono gettati via molti prodotti che sono stati contaminati perché la pianta le ha assunte dal suolo oppure gli animali le hanno assimilate. Viene visitato un sobborgo di Leonia in Islanda dove un fattore – la cui abitazione sorge vicino ad un inceneritore – è stato costretto a buttare il latte infetto e successivamente ad abbattere i propri animali. In un altro sobborgo di  Leonia, in Francia, un piccolo inceneritore ha distrutto 350 fattorie, ha fatto ammalare di cancro 24 persone, 7.000 tonnellate di fieno distrutte e abbattuti 3.000 animali con implicazioni fondamentali sull’alimentazione della popolazione. I fattori non possono più lavorare perché i prodotti ottenuti sono inutilizzabili, dei quali sono i primi consumatori: essi si nutrono delle proprie uova, della propria carne e danno il proprio latte ai figli. E ora non possono più farlo. Questo dramma è stato portato in tribunale ma le prove non erano sufficienti per una azione legale, quindi è stato archiviato.

Ancor più grave è il fatto che molto cibo viene buttato via anche per semplice incuranza, cibo che sta a marcire nelle discariche inutilmente, che si accumula quando invece può essere utilizzato come risorsa. Viene mostrato un “digestore” in una prigione inglese, progettato per trattare il cibo sprecato all’ interno delle cucine. E’ un esempio di digestione anaerobica sperimentale che ricrea insomma quello che avviene naturalmente nel nostro corpo,  con il risultato di avere del biogas ricco di metano e fertilizzante. Con un risparmio ingente di cibo sprecato a fronte di un costo di gestione che non è reale. Qui il cibo non viene sprecato, viene riutilizzato per quello che è, energia. Il film non è solo un viaggio nel dolore, nella malattia, nella fame, ma anche un respiro di speranza perché il mondo sia pulito non solo quando lo si vede dallo spazio, e che Leonia rimanga fra le pagine di un libro.

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Scheda film di Trashed

  • Titolo originale: Trashed
  • Regia: Candida Brady
  • Soggetto: Candida Brady
  • Sceneggiatura: Candida Brady
  • Interpreti: Jeremy Irons (sé stesso)
  • Produzione: Regno Unito, 2012
  • Temi: CINEMA, RIFIUTI, RIUTILIZZO, ALIMENTAZIONE

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Nato a Biella nel 1989, si è laureato in Storia del Cinema presso il DAMS di Torino nel 2012, ha partecipato alla rassegna stampa per l’Università al 29, 30, 31mo Torino Film Festival e ha collaborato per il Festival CinemAmbiente 2014. Collabora per diversi blog di cinema e free culture (Il superstite) e associazioni artistiche (Metropolis). Ha diretto due cortometraggi: E Dio creò le mutande (2011), All’ombra delle foglie (2012).

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