Adotta un robot, progetto dell’artista Massimo Sirelli che realizza piccoli robot da oggetti caduti in disuso. Le opere nate dai rifiuti cercano famiglia
Ricordate la favola del Mago di Oz? Tra i personaggi alla ricerca dello stregone buono c’era anche l’uomo di latta che desiderava un cuore. Esiste qualcuno che ha creato delle piccole creature di latta dal cuore d’oro. Si chiama Massimo Sirelli, street artist e designer nato a Catanzaro e ormai da qualche anno attivo a Torino. Adotta un robot è il suo progetto artistico eco-sostenibile e anche emotivamente coinvolgente. Parliamo della prima “Casa Adozioni di Robot da Compagnia” al mondo.
Di cosa si tratta esattamente lo spiega lui stesso, “Adoro i Robot da sempre, sono cresciuto negli anni ’80 quando in TV Mazinga, Transformers, Voltron occupavano le mie giornate. Ho sempre avuto una forte attrazione per le cantine, i garage, le soffitte e i cassetti pieni di robe vecchie e non utilizzate. Costruire questi Robot per me è un atto d’amore, cercando di raccontare le storie di vita delle persone che ho incontrato e degli amici che mi stanno intorno“.
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I robot nascono solo apparentemente da un semplice assemblaggio – fatto comunque a regola d’arte – di oggetti caduti in disuso, abbandonati o gettati dai precedenti proprietari. Per Massimo Sirelli crearli è un gesto d’amore che sottende anche un chiaro intento narrativo: raccontare una storia e descrivere un personaggio con caratteristiche precise, dotato di un nome e di una vita propria.
Ma non finisce qui. I piccoli robot, orfani del progresso industriale, del consumismo e della dinamica “usa e getta” sono disponibili all’adozione. Anzi, si presentano teneramente cercando di rendersi accattivanti e interessanti perché desiderano fortemente trovare una casa.
Sono alla ricerca di una famiglia che li prenda con sé e restituisca loro una collocazione nella società e, soprattutto, nel cuore delle persone.
Da rifiuto a opera d’arte, anzi, ancora di più. Questa è una forma di creatività consapevole che mette in primo piano l’aspetto emozionale della materia. Chi deciderà di adottare il robot dovrà fornire delle garanzie e spiegare le motivazioni della propria decisione. Perché vuole che il piccolo androide entri a far parte della famiglia? Dove lo accoglierà? Sarà circondato da affetto e amorevoli cure?
I robot attualmente in attesa di adozione si trovano tutti sul sito che Massimo Sirelli ha realizzato per loro. Molti sono già con i loro genitori nuovi di zecca a godersi la loro seconda o terza vita.
Il robot di nome Charlie è stato selezionato come premio per la SERR (Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti) e consegnato a “Ecoscience Provence” durante il convegno “Towards a European Circular Economy” di Roma. Ora vive nel sud della Francia con la sua nuova famiglia.
Per tutto il mese di giugno i robot di Massimo Sirelli sono alla loro prima esperienza espositiva in una galleria d’arte, ospiti di Evvivanoé di Cherasco (CN).
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