“Le nuove frontiere della comunicazione ambientale”, l’hangout di CinemAmbiente, uno dei momenti salienti del nostro lavoro di media partner, dedicato al futuro della comunicazione ambientale rivolta soprattutto alle giovani generazioni.
Per il primo anno eHabitat ha avuto l’onore di essere tra i media partner della rassegna cinematografica dedicata ai migliori film che a livello internazionale si occupano di ambiente. Nostro obiettivo è stato quello di coinvolgere il più possibile il mondo del web e dei blog per diffondere informazioni sui film in gara e soprattutto per fare in modo che i mezzi di comunicazione digitali divenissero vettori delle problematiche ambientali sollevate dai documentari. È stata per noi una bella sfida. Uno dei momenti salienti del nostro lavoro è stato sicuramente il coordinamento dell‘hangout di CinemAmbiente del 3 giugno, “Le nuove frontiere della comunicazione ambientale”, dedicato al futuro della comunicazione ambientale rivolta soprattutto alle giovani generazioni.
In un’ora si sono confrontati esperti di comunicazione e blogger (qui la presentazione dell’hangout).
La discussione è iniziata prendendo spunto da uno dei film che sono stati presentati al Festival , “Project Wild Thing“, vincitore del concorso “La casa di domani”.
Project Wild Thing, perché i nostri figli non si arrampicano più sugli alberi?
In un primo momento si è parlato soprattutto di come rendere la comunicazione ambientale efficace. Roberto Cavallo di AICA ha, per esempio, suggerito di creare campagne che stimolino tutti i sensi. Syusy Blady, ospite d’onore della tavola, ha affermato che “La natura va raccontata attraverso i mezzi tecnologici che abbiamo a disposizione mettendo in evidenza i suoi aspetti mistici, artistici ed estetici. Bisogna articizzare e poeticizzare la comunicazione ambientale altrimenti è solo un modo per sopravvivere tecnicamente ai momenti di crisi“.
Il discorso si è poi spostato sul tema bambini-natura e sulla necessità di creare le possibilità per le nuove generazioni di giocare e passare tempo all’aperto.
Marco Fratoddi, direttore de La Nuova Ecologia, ha parlato dell’importanza dell’esperienza della strada, sottolinendo però il rischio non solo di incappare in pericoli, ma anche il rischio ambientale perché le città sono sempre più insalubri e prive di spazi verdi. Roberto Cavallo, pensando agli adolescenti ha, invece, parlato di “natura sfidante”: i ragazzi hanno bisogno di vedere nella natura delle sfide da superare.
Andrea Segrè fondatore di Last Minute Market, partendo da un recente sondaggio ha amaramente evidenziato come i giovani dai 18 ai 24 anni abbiano una scarsissima percezione di come lo spreco di cibo sia anche e soprattutto un problema ambientale. Lo stesso vale per la generazione prima, quella dei genitori. Per far fronte a questa situazione “bisogna inserire obbligatoriemente nelle scuole l’educazione ambientale e alimentare“. A questo Syusy Blady ha però aggiunto che “Ogni cosa che diventa materia di studio diventa noiosa: bisogna quindi caricarla di emotività, farla diventare un’avventura“.E questo è quello che prova a fare il progetto Giornalisti nell’Erba presentato da Eleonora Cerulli: bambini e giovani hanno la possibilità di confrontarsi su tematiche ambientali attraverso il canale stimolante del giornalismo e delle inchieste video o fotografiche.
Sul tema nuove generazioni e natura molto hanno potuto dire gli altri ospiti presenti alla tavola: la maggioranza mamme e esperte di comunicazione ambientale.
Silvana Santo, curatrice del blog unamammagreen, ha evidenziato come sia necessario creare le occasioni per trascorrere tempo all’aria aperta con tutta la famiglia organizzando anche viaggi.
Barbara Motolese, di Genitori Channel, ha aggiunto come spesso siano i genitori a tenere i figli chiusi in casa per paura dei pericoli esterni: paura di cadere e farsi male, paura di sporcarsi, dei germi… Quest’ultimo tema, presente anche in “Project Wild Thing”, ha caratterizzato l’ultima parte della discussione. Spesso sono gli stessi genitori a porre barriere tra il mondo esterno e i propri figli. A questo proposito Ilenia Loi di Tiscali ha affermato: “Noi genitori spesso abbiamo timore della natura: ma la vera minaccia per i bambini è la depressione dovuta al fatto che escono di casa sempre meno“.
Certo il tempo è volato e molte riflessioni sono state lanciate come suggestioni più che come approfondimenti: messaggi lasciati sulla piazza virtuale e disponibili a tutti gli interessati di comunicazione ambientale e di natura.
Il video dell’hangout è infatti disponibile sul nostro canale YouTube. La speranza è che possa essere visualizzato da un ampio pubblico e possa continuare a raccogliere commenti.
Concludo lasciandovi con alcuni suggerimenti bibliografici e sitografici dati dai nostri ospiti:
Frédéric Beigbeder, Lire 26.900
Sigrid Loos, Naturalmente giocando
ortodeigiusti.wordpress.com/